Energia, Rifkin: "Sole, vento, geotermia e rifiuti sono il futuro"
"Sole, vento, geotermia e rifiuti sono gratuiti: servono modelli e tecnologie di immagazzinamento". Con queste parole Jeremy Rifkin, economista e studioso di fama mondiale, autore di molti libri sul tema dell’impatto della scienza e della tecnologia sull’economia, sulla società e sull’ambiente, ha aperto i lavori dell'incontro "Innovation and technology for a sustainable future" organizzato da Assolombarda e Politecnico di Milano.
Obiettivo dell'evento era proprio quello di stimolare una discussione sul tema di come il sistema economico-produttivo italiano possa recuperare terrreno facendo leva sull’innovazione e la tecnologia, due fattori distintivi che hanno da sempre caratterizzato il successo delle nostre imprese nel mondo.
Per sollecitare il confronto delle idee, l'incontro si è aperto con una lezione di Rifkin e successivamente con gli interventi di Leonardo Maugeri, docente J. F. Kennedy School of Government–Harvard University, Federico Golla, a.d. Siemens, Luigi Gubitosi d.g. RAI e Marco Patuano, a.d. di Telecom Italia.
Secondo l'economista l'era dei combustibili fossili è ormai chiusa, sia per i costi crescenti sia per l'insostenibile impatto ambientale (Rifkin parla di "evento estintivo" per l'eccessivo utilizzo di carbonio). L'unica soluzione dunque resta il potenziamento delle fonti rinnovabili ma soprattutto il network. E qui sta la novità secondo Rifkin: la disponibilità di tecnologie che possano mettere in comunicazione tanti punti di produzione, anche piccolissimi come le normali case.
A a chi come Leonardo Maugeri, ex manager Eni ed economista, pone dei dubbi, per esempio sui costi e sull'efficienza delle rinnovabili, Rifkin cita la Germania che con le rinnovabili produce il 25% del proprio fabbisogno.
E trovare la quadra spetta a Gubitosi. "Forse non accadrà in modo rapido - spiega il d.g. Rai - ma certamente il cambiamento nel mondo dell'energia sarà inevitabile e sarebbe un grave errore per l'Italia farsi trovare impreparata. E credo anche che l'informazione potrà svolgere in questo senso un ruolo cruciale, il dibattito su questi temi dovrà certamente essere molto serrato".