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Economia
Atlantia, accordo con Cassa al Cda. La scissione di Aspi piace al mercato

Atlantia chiude in netto rialzo a Piazza Affari, +16,23%, in scia alle indiscrezioni sull'avvicinarsi di una possibile intesa sul tema Aspi. Lo schema, segnalano da Equita Sim, dovrebbe prevedere l'uscita di Atlantia dal controllo di Aspi in due tappe. Lo spin-off da Atlantia di un veicolo con il 70% di Aspi, dove sara' effettuato un aumento di capitale da 6 miliardi riservato a Cdp e altri fondi.

Il cash-in sara' utilizzato per 4 mld a riduzione del debito di Aspi e per 2 miliardi per acquisire il 18% nelle mani di Atlantia, con una valutazione di 11 miliardi. Questa soluzione non penalizzerebbe Allianz e Silk road, che hanno il 12% di Aspi. Secondo gli esperti l`operazione dovrebbe permettere ad Atlantia di ridurre il debito nella holding (5 miliardi) e ai suoi azionisti di poter avere direttamente azioni Aspi, beneficiando teoricamente dell`entrata di Cdp, che permetterà una riduzione del rischio regolatorio. Dovranno essere comunicati dalla società la Rab e le tariffe per poter definire una valutazione di Aspi. Hold e tp di 15 euro confermati.

Anche Intesa Sanpaolo conferma rating hold su Atlantia alla luce della ancora bassa visibilita' sui termini del potenziale accordo su Aspi, ma segnala che le indiscrezioni di stampa che parlano di un aumento di capitale di Aspi una volta quotata in teoria assicurano una soluzione market-friendly e trasparente permettendo agli azionisti della stessa Atlantia di avere un mix di azioni Aspi, della Newco e cash. In aggiunta, l'aumento di capitale permetterebbe quasi di dimezzare il debito di Aspi, permettendo all'azienda di far fronte meglio al piano investimenti previsto dal Governo.

Intesa infine segnala che considerando una valutazione di Aspi di 11 miliardi nella somma della parti di Atlantia e assumendo che questa cifra includa gia' un pacchetto di compensazioni pari a 3,4 miliardi, si otterrebbe un fair value di Atlantia di circa 18 euro per azione, che corrisponde ad un potenziale di upside del 30%. 

"Non è affatto una trattativa semplice ma ci stiamo avvicinando", ha dichiarato ieri in un'intervista l'amministratore delegato di Cassa spa Fabrizio Palermo subito dopo aver chiuso il memorandum d'intesa con Tim per la rete della banda ultralarga. Una frase che ha riacceso i riflettori sulla soluzione per l'uscita della holding controllata dai Benetton dal capitale della concessionaria autostradale. "Continuiamo a lavorarci in silenzio - ha aggiunto Palermo - bisogna essere tenaci a trovare una soluzione”.

Il top manager di via Goito oggi, secondo indiscrezioni non confermate, ha incontrato il top manager di Atlantia, Carlo Bertazzo. L'attesa è per il cda di domani di Atlantia che potrebbe alzare il sipario sulla soluzione definitiva. In alternativa allo spin-off c'è l'asta per la vendita dell'intera quota (88%) di Aspi.

A metà luglio l'accordo tra il Governo e i Benetton, azionisti di riferimento di Atlantia, aveva portato a ipotizzare come primo step l'ingresso di Cdp in Aspi con una quota del 33% attraverso un aumento di capitale compreso tra i 3 e i 3,9 miliardi e una successiva cessione di un altro 22% del capitale di Aspi a investitori istituzionali. Soluzione che però ha, come contro indicazione, la diluizione degli altri soci della concessionaria (Allianz, Edf e Silk Road che insieme hanno complessivamente il 12%). A luglio si indicava che il valore d'ingresso di Cassa sarebbe stato stabilito a valle delle perizie asseverate da un esperto.

Il consiglio di Atlantia in calendario domani, secondo indiscrezioni, avra', tra i punti all'ordine del giorno un'informativa sull'andamento della trattativa con Cassa Depositi e Prestiti che e' proseguita anche oggi. Il cda di Atlantia dovra' in ogni caso autorizzare l'avvio dell'iter che porta alla separazione di Aspi dalla controllante, decisione gia' presa ad inizio agosto. 

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