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Economia
Banca Generali si avvicina a Mediobanca: ma la trattativa è ancora da definire

Banca Generali a Mediobanca? Nulla è ancora deciso

Le indiscrezioni di Bloomberg hanno fatto parecchio rumore. In una giornata positiva per i mercati Banca Generali ha chiuso in aumento del 19,1%, mentre Mediobanca ha guadagnato oltre il 5%. Tutto fatto, dunque, con Piazzetta Cuccia già pronta a conquistare la banca del Leone?

In realtà, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, forse si tratta di un passaggio un po’ troppo affrettato. Intendiamoci: l’azienda guidata da Gian Maria Mossa è un vero e proprio gioiellino cha fa gola a molti. Ma da qui a dire che sia già entrata nella galassia di Mediobanca decisamente è prematuro. Di più: al momento non ci sono trattative aperte. Quello che si sa per certo è che Generali sta valutando l’acquisizione di una società di asset management negli Stati Uniti e starebbe cercando le risorse necessarie per farlo.

Ma questo non significa che debba essere per forza Banca Generali l’argenteria da sacrificare. Semmai è una suggestione che piace al mercato e che si innesta su ragionamenti passati che erano stati fatti ancora nel 2020, in uno scenario competitivo completamente diverso. Secondo quanto riferito ad Affaritaliani.it da una fonte qualificata, tra l’altro, qualcuno pensa addirittura che la divulgazione di queste notizie sia servita soprattutto per far lievitare il prezzo e che i vari “dossier” rappresentino un po’ una forzatura. 

Mediolanum pronta a uscire da Mediobanca?

Nella giornata di oggi 30 settembre, tra l’altro, l’amministratore delegato di Banca Mediolanum, Massimo Doris, ha rilasciato un’intervista a Reuters in cui, tra le altre cose, ha parlato anche della posizione dell’istituto all’interno di Mediobanca. Da questo punto di vista, la famiglia veneta esclude di tornare a riclassificare a "strategica" la propria partecipazione del 3,53% innanzitutto perché si è ridimensionato il peso del patto di sindacato che un tempo tirava le fila dell'istituto. "Siamo azionisti di lungo corso di Mediobanca, soddisfatti del lavoro di Alberto Nagel", ha detto Massimo Doris. L'AD di Piazzetta Cuccia, finito nel mirino delle critiche del primo azionista Leonardo del Vecchio, "ha progressivamente ampliato la diversificazione del business oltre ad aver consolidato il primato di banca d'affari, con un ruolo importante nei principali recenti deal", ha sottolineato Doris.

Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, Mediolanum ha considerato la fine del famoso patto che governava la banca come il momento in cui far passare la partecipazione da strategica a “disponibile per la vendita”. Questo non perché ci sia l’intenzione da parte dei Doris di vendere la propria quota in Piazzetta Cuccia ma, più che altro per poter avere mano libero nel caso in cui ci sia qualcuno che vuole fare operazioni particolari. In questo senso vanno lette le dichiarazioni distensive di Doris nei confronti di Nagel: dopo la morte di Leonardo Del Vecchio, infatti, la questione della quota di Delfin in Piazzetta Cuccia è stata momentaneamente congelata. Ma c’è da credere che nei prossimi mesi, visto che il cda di Mediobanca andrà in scadenza nel 2023, si tornerà a parlare di strategie. E Doris vuole tutelare il suo investimento di fronte a qualsiasi tipo di scelta

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