Economia
PopVicenza, altolà Bce: ok a Borsa e Spa o rischio commissariamento
Duro richiamo della Bce alla Popolare di Vicenza in vista dell'assemblea di sabato prossimo che sarà chiamata a deliberare sull'aumento di capitale fino a 1,76 miliardi, sulla trasformazione in Spa e sulla quotazione a Piazza Affari, colonne portanti del piano elaborato dall'a.d Francesco Iorio per riportare i coefficienti patrimoniali in linea con le richieste della Vigilanza. "L'approvazione congiunta di tutti e tre gli elementi del progetto da parte dell'assemblea degli azionisti e la tempestiva attuazione del piano sono ritenuti della massima importanza dalla Bce al fine di ripristinare il rispetto dei requisiti patrimoniali" ha scritto la Bce in una lettera ricevuta dal cda della Vicenza lo scorso 29 febbraio, di cui verrà data lettura integrale in assemblea ma di cui la Bpvi ha pubblicato già uno stralcio sul suo sito.
La Vigilanza europea non usa mezzi termini: "la Bpvi è a un bivio: nel caso in cui uno qualsiasi degli elementi del progetto non fosse approvato e la banca non rispettasse i requisiti patrimoniali, si renderebbe necessario adottare misure di vigilanza incluso l'esercizio dei poteri previsti dal Testo Unico Bancario, come modificato dal Decreto Legislativo che attua la Direttiva sul risanamento e sulla risoluzione delle banche". Si tratta di un ampio ventaglio di ipotesi che, allo scopo di ripristinare i ratio patrimoniali, mirano a reperire risorse sul mercato ma possono portare anche al bail in, cioè chiamando azionisti e obbligazionisti al salvataggio. Di fatto commissariando la banca. In vista dell'assemblea di sabato, che si preannuncia molto tesa per le perdite che i soci saranno chiamati a sopportare con la quotazione in Borsa - le azioni sono state sottoscritte negli ultimi anni a 62,5 euro e potrebbero finire in Borsa sotto i 6,3 euro fissati per il recesso - continuano intanto ad arrivare le prese di posizione.
I sindacati invitano a votare a favore della spa: "Riteniamo indispensabile che l'assemblea di sabato si esprima a sostegno di questa gestione e a sostegno della sopravvivenza della sua banca di riferimento per il territorio. In caso contrario, il commissariamento è alle porte" afferma Lando Sileoni, segretario dalla Fabi, primo sindacato della Bpvi. "I lavoratori devono essere uniti nel sostenere un processo di risanamento, che passa anche attraverso il voto favorevole per la trasformazione in Spa" gli fa eco Agostino Megale, della Fisac Cgil. "L'unica strada è dire sì, scelte diverse sarebbero irresponsabili" conferma Silvio Fortuna, presidente di Futuro 150, associazione che raccoglie 400 soci e il 5% del capitale e che punta a raddoppiare la quota entro giugno, candidandosi a "polo aggregante" per un nocciolo duro di azionisti vicentini.
Fortuna ha incontrato il presidente di Cariverona, Alessandro Mazzocco, sollecitando un intervento dell'ente scaligero a sostegno della Bpvi, che difficilmente però si potrà concretizzare già in sede di aumento. Intanto le associazioni dei consumatori continuano a raccogliere esposti di risparmiatori a cui sono state vendute azioni e che si ritengono truffati dalla banca. Ieri la Procura ha fatto sapere che le indagini sulla vecchia gestione, che vede l'ex presidente Gianni Zonin e altri cinque tra dirigenti e consiglieri indagati per aggiotaggio e ostacolo all'attività di vigilanza, si sono estese anche l'associazione a delinquere e il falso in bilancio.