Banche, oltre un prestito su 10 va in fumo. Ecco perché Renzi vuole la bad bank - Affaritaliani.it

Economia

Banche, oltre un prestito su 10 va in fumo. Ecco perché Renzi vuole la bad bank

Mentre il governo continua a trattare con l'Unione europea per il varo della bad bank che interessa soprattutto il settore delle Popolari e delle Bcc, l'Abi snocciola i numeri sui crediti in sofferenza degli istituti italiani che spiegano perché c'è bisogno di un "veicolo - come l'ha chiamato ieri il capo della segreteria tecnica del ministero dell'economia, Fabrizio Pagani - per i crediti non performanti". In agosto, infatti, secondo le elaborazioni dell'Abi il rischio di credito continua ad aumentare per le banche italiane con le sofferenze che, al lordo delle svalutazioni, hanno raggiunto quota 198,5 miliardi (197 miliardi a luglio) pari al 10,4% del totale dei prestiti.

Un massimo record per il settore che nel settembre del 2008, data del fallimento della Lehman, segnalava crediti in sofferenza per soli 44,1 miliardi. Le sofferenze al netto delle svalutazioni fatte dalle banche nei rispettivi conti economici ammontavano ad agosto a 85,9 miliardi pari al 4,79% degli impieghi. I nuovi prestiti a imprese e famiglie ad agosto confermano la ripresa dei mesi scorsi ma lo stock degli impieghi a queste categorie a settembre, secondo la stima dell'Abi nel rapporto mensile, mantiene un minimo segno meno e allunga la serie negativa a 40 mesi consecutivi. Il totale dei prestiti a famiglie e imprese a settembre, si legge, e' pari a 1.414.000 milioni in calo dello 0,2% su base annua (-0,2% ad agosto).

Il totale dei prestiti al settore privato e alla pubblica amministrazione, invece, conferma il segno più a settembre (+0,26%) il terzo consecutivo, per un totale di 1.824.994 milioni. Gianfranco Torriero, vicedirettore generale dell'Abi, evidenzia i segnali di ripresa dell'economia dai dati sui nuovi prestiti: +15,9% nei primi otto mesi del 2015 quelli alle imprese mentre per le famiglie il tendenziale è +0,3%.