Bankitalia, Borghi: "L'oro è degli italiani.Signorini? Serve la discontinuità"
"L'articolo 127 del trattato europeo dice che le banche centrali detengono e gestiscono le riserve auree nazionali. Detenere vuol dire che ne hanno disponibilità ma il proprietario è un altro. Banca d'Italia afferma che dal punto di vista legale le riserve auree sono sue. Ora, bisognerebbe spiegare alla Banca d'Italia che l'oro degli italiani è degli italiani. Questo poi non significa che sia del governo, che lo possa vendere e così via". Lo ha detto Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio alla Camera, questa mattina a Rai Radio1 all'interno di Radio anch'io.
"Un comma per escludere rischi di utilizzo del Governo delle riserve auree? Be' - risponde - si può aggiungere. Non c'è nessuna intenzione da parte nostra di vendere. Così fughiamo questo dubbio ridicolo. Ci sono stati degli errori in passato sulla Banca d'Italia. In Francia la Banque de France è dello stato francese. La Banca d'Italia non è del tutto dello Stato italiano perché ha degli azionisti che in origine erano dello stato ma ora sono privati".
Borghi ha commentato anche la possibile riconferma del vice direttore generale di bankitalia Signorini: "Non sono d'accordo. Penso che la discontinuità ci debba essere. Perché un conto è l'indipendenza, un conto è l'irresponsabilità. Se tutti siamo d'accordo che la Banca d'Italia ha vigilato male, ci deve pur essere un modo per i cittadini o per i loro rappresentanti di mostrare la loro insoddisfazione".
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