Economia
Bankitalia, in arrivo 600 euro in più alle famiglie. Pil debole, +0,7% nel '23

"Quasi tre famiglie su quattro trarrebbero benefici dalla nuova rimodulazione delle aliquote Irpef", ha spiegato il vicecapo di Enomia e Statistica Brandolini
Bankitalia, economia debole nel trimestre: Pil a +0,7% nel 2023
"Gli indicatori ad alta frequenza, pur fornendo un quadro ancora largamente incompleto, suggeriscono che l'attività economica rimane debole nel trimestre in corso". Lo ha detto il vicecapo dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia Andrea Brandolini in audizione sulla manovra, confermando la previsione di crescita per quest'anno allo 0,7%". Il quadro macro delineato nella Nadef, ha proseguito, "è nel complesso coerente", pur se "più difficile da conseguire" in un contesto di "elevata incertezza" con significativi rischi al ribasso dovuti al conflitto in Medio Oriente e all'irrigidimento delle condizioni di finanziamento.
"Sulla crescita le nostre previsioni sono leggermente inferiori a quelle che dà il governo: per il 2023 0,7% e per 2024 0,8%. Queste sono quelle che abbiamo fatto ad ottobre e che ancora, nonostante le ultime informazioni, non smentiamo", ha quindi detto Brandolini rispondendo ad una domanda. "I nostri moltiplicatori corrispondono alla stima che viene data di questa manovra, è una espansione legata alla possibilità di spesa di una parte dei redditi medio bassi e anche medi. Quindi dall'impatto che potrà avere", ha risposto ancora Brandolini a chi gli chiedeva perché parlasse di manovra "espansiva".
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"Le modifiche alle aliquote contributive e all'Irpef comporterebbero un incremento del reddito disponibile familiare rispetto alla legislazione vigente dell'1,5 per cento in media nel 2024 (circa 600 euro annui). L'aumento è attribuibile per due terzi all'esonero contributivo, per la restante parte alle modifiche dell'Irpef".
Brandolini di Bankitalia ha specificato che: "Quasi tre famiglie su quattro trarrebbero benefici" dalla nuova rimodulazione delle aliquote Irpef. Gli altri nuclei, invece, ha aggiunto: "Non subirebbero variazioni significative di reddito. Le famiglie tra il secondo e il sesto decimo della distribuzione del reddito disponibile equivalente beneficerebbero degli aumenti di reddito più cospicui (fino al 2,3 per cento). Gli incrementi sarebbero più contenuti nei decimi di reddito più alti della distribuzione. Gli interventi contribuirebbero a una lieve riduzione della disuguaglianza dei redditi disponibili equivalenti".