Economia
Bankitalia, manovra: "Servono coperture certe. Così il Paese è vulnerabile"




Sergio Nicoletti Altimari, dirigente di Palazzo Koch: "Lo spread alto è un campanello d'allarme, il debito resta troppo elevato"
Bankitalia, Nicoletti Altimari: "Il debito va drasticamente ridotto, serve un piano già adesso per il triennio '24-'26"
Il governo Meloni deve fare i conti con lo spread che continua a salire, ormai ha raggiunto la quota di 210, e questo preoccupa soprattutto in vista della manovra finanziaria. La Nadef ha fatto emergere tutte le difficoltà sui conti pubblici e la Bce ha già strigliato l'esecutivo. A rincarare la dose arrivano anche le preoccupazioni di Bankitalia. Secondo i dirigenti di Palazzo Koch - si legge su Il Corriere della Sera - il miglioramento previsto nel prossimo triennio è marginale e ciò espone i conti pubblici ad un rischio. "L’elevato rapporto tra il debito e il pil è un serio elemento di vulnerabilità: riduce gli spazi di bilancio per far fronte a possibili futuri choc avversi, espone il Paese al rischio di tensioni sui mercati finanziari, aumenta il costo del debito per lo Stato, le imprese e le famiglie", ha detto Sergio Nicoletti Altimari, capo del dipartimento economia e statistica di Bankitalia, ascoltato in Parlamento sulla Nadef appena presentata dal governo, che aggiorna il programma di finanza pubblica.
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"Gli aumenti dei tassi e dello spread delle ultime settimane - ha aggiunto - sono un campanello di allerta, che non deve portare ad eccessivi allarmismi, ma a rinforzare l'impegno per mettere in sicurezza i conti pubblici". Secondo Banca d’Italia "pianificare già nel triennio '24-'26 una riduzione dell'incidenza del debito sufficientemente ampia da essere robusta rispetto ad andamento economici meno favorevoli delle attese diminuirebbe la possibilità di ripercussioni negative di eventuali turbolenze sui mercati". Anticipare la correzione del debito, dunque, "eviterebbe il rischio in futuro di dover ricorrere a forti aggiustamenti dei conti pubblici nell’eventualità di choc avversi".