Bce-Pil Usa sopra le stime, Borse Ue miste: Milano chiude in rialzo dello 0,9%
La stretta della Bce sui tassi d'interesse e le stime del Pil americano sopra le attese riducono i cali dei listini europei
Borse, Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,9%, maglia nera per Moncler e Diasorin. Il gas torna sopra i 100 euro
Chiusura positiva per il mercato azionario, stimolato nel pomeriggio dal buon andamento di Wall Street e dalla scommessa di un atteggiamento meno aggressivo della Bce riguardo ai futuri aumenti dei tassi di interesse. L'indice Ftse Mib chiude con un +0,90% a 22.590 punti. Piazza Affari guida oggi la pattuglia delle principali borse europee, trascinata dai titoli delle banche e dell'energia, più veloci a reagire al calo dello spread e del rendimento dei titoli decennali. La riunione della Bce ha rispettato le attese, con un aumento dei tassi dello 0,75%, ma la sensazione è che ora il sentiero di crescita sia meno ripido del previsto. Stessa scommessa sulla Fed, mentre Wall Street sottolinea anche la crescita del Pil Usa nel terzo trimestre.
In evidenza sul listino tra le banche Mediobanca con un +3,11% dopo la trimestrale. Su Unicredit (+2,46%), Intesa, balzo di Bpm a +4,53%. Al palo Monte Paschi (-0,92% a 1,961) in attesa che si concluda l'aumento di capitale. Nell'energia bene Hera(+5,09%), Enel ed Eni sul +3%, Italgas +5,35% con la trimestrale, Snam e Terna sul +2%, A2A +3,59%. Molti movimenti nei due sensi sono legati alle trimestrali di giornata, con il balzo di Saipem (+15,69%) e il calo di Stm (-6,96%), Moncler (-4,21%), Diasorin (-7,65%).
I risultati sopra le attese del Pil americano che nel terzo trimestre ha registrato un aumento del 2,6% hanno sostenuto i mercati: ci si aspettava un +2,4%. Nel secondo trimestre, si era contratto dello 0,6% mentre nel I trimestre il calo era stato dell'1,6%. Si tratta di una buona notizia per il presidente Joe Biden, alle prese con le elezioni imminenti di midterm ma i timori di una inversione di tendenza della crescita della più grande economia del mondo sussistono ancora.
Dopo i due trimestri di crescita negativa, comunemente considerati come un forte segnale di una recessione in corso - una tendenza che avrebbe conseguenze globali e costi politici interni, si tratta di un segnale positivo ma per gli analisti è troppo presto per cantar vittoria. Questo perché la performance positiva del periodo luglio-settembre è dovuta, a loro giudizio, all'elevata volatilità delle scorte e del retail.
Dal canto suo, ha dichiarato il Dipartimento del Commercio, i dati sul Pil riflettono "l'aumento delle esportazioni, della spesa dei consumatori" e della spesa pubblica. Biden, nei suoi ultimi interventi, ha insistito sul fatto che l'economia statunitense è sulla strada giusta, ma gli analisti avvertono dei rischi futuri, poiché le famiglie sono alle prese con l'impennata dei prezzi e attingono ai loro risparmi.
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