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Economia
Patrimoniale sui conti correnti? Contro il rischio c'è chi compra Bitcoin

Di Vincenzo Caccioppoli

Mentre in Italia infuria la polemica per la possibilità ventilata da alcuni esponenti della maggioranza, Frantoianni di Leu ed Orfini del Pd di proporre una patrimoniale, che colpisca conti correnti e beni immobili medio-alti, qualcuno pensa già alle possibili scappatoie. Molti pensano ad intestazioni fittizie di conti correnti o patrimoni immobiliari a trust o a società di comodo, altri pensano ad assegni circolari non trasferibili verso cui spostare i soldi dal conto corrente, altri ancora alle classiche cassette di sicurezza, altri ai classici beni rifugio come l’oro.

Ma a questo proposito c’è chi ha pensato a quello che molti definiscono come il nuovo bene rifugio per eccellenza, che presto potrebbe sostituire proprio l’oro, e cioè il Bitcoin, la piu famosa criptovaluta, che proprio in questi giorni sta realizzando rialzi record, vicinissimo al suo massimo storico, intorno ai 20000 dollari. Resta certamente poco probabile che il boom delle quotazioni del bitcoin possa essere in qualche modo legato al pericolo di una tassazione sul patrimonio, paventata anche dal nuovo presidente americano Joe Biden in Usa, ma certo è che il Bitcoin potrebbe per molti rappresentare una soluzione per investire o tenere comunque al riparo i propri soldi, sia dalla incertezza del momento, sia dai pericoli di inflazione e deflazione e sia appunto da ipotesi di tassazioni sui patrimoni.

Perchè è comunque assodato che qualcuno si è avvicinato al mondo delle criptomonete anche per mettere al sicuro i propri soldi, che nei wallet non possono essere prelevati con la facilità di quelli fermi sui conti correnti, proprio per la sicurezza e la assoluta privacy che permette la tecnologia della blockchain, su cui si regge appunto anche il Bitcoin.

Il dibattito resta aperto: il bitcoin si può considerare anche come un bene rifugio? Per avere qualche risposta in merito potrebbe essere utile guardare alla performance divergente di tre forme di denaro quest'anno: il dollaro USA, l'oro e il Bitcoin,. Il dollaro è il denaro preferito del mondo, non solo dominante nelle riserve della banca centrale ma nelle transazioni internazionali. È una valuta fiat, la cui offerta è determinata dalla Federal Reserve e dalle banche statunitensi. Possiamo calcolarne il valore rispetto ai beni che i consumatori acquistano, secondo quale misura si è appena deprezzato quest'anno (l'inflazione è all'1,2%), o rispetto ad altre valute legali. Su quest'ultima base, secondo l'indice spot del dollaro di Bloomberg, è sceso del 4% dal 1 ° gennaio.

L'oro, al contrario, è aumentato del 15% in termini di dollari. Ma il prezzo in dollari di un bitcoin è aumentato del 139% da inizio anno. Il rally di Bitcoin di quest'anno ha colto di sorpresa molti che ormai erano certi che la moneta digitale sarebbe presto sparita dalla circolazione, considerandola come uno strumento senza nessun valore intrinseco e quindi senza futuro. Tutti ora a cominciare da uno dei piu critici verso la moneta digitale, Nouriel Roubini, che ha ammesso in un'intervista a Yahoo Finance, era "forse una riserva di valore parziale, perché non può essere degradata così facilmente perché esiste almeno un algoritmo che decide quanto aumenta l'offerta di bitcoin nel tempo".

Il bitcoin viene sempre più visto come un bene rifugio, soprattutto in tempi di espansione senza precedenti dell’offerta di moneta nelle principali valute come il dollaro Usa e l’euro, al fine di finanziare i massicci pacchetti di stimolo approvati dai governi per assistere le economie colpite dal Covid-19, questo perché il Bitcoin ha come caratteristica intrinseca quello della scarsità, dal momento che la sua quantità a disposizione è limitata nella quantità.

Ecco allora che la criptovaluta potrebbe davvero rappresentare il bene rifugio per eccellenza, considerando anche che molte nazioni, Cina in testa, sono in procinto di lanciare la loro cripotvaluta di Stato, che non potrà che rafforzare il prezzo e il valore del Bitcoin nel tempo. Secondo il capo srategist di Kairos, Alessandro Fugnoli, le moneta digitali per le banche centrali sarebbero assai interessanti per combattere non solo l’inflazione ma anche , per la loro caratteristica di scarsità, in un momento in cui il mondo è innondato di liquidità anche il suo esatto opposto e cioè la deflazione “Le valute digitali ufficiali saranno, potenzialmente, l’arma nucleare definitiva contro la deflazione per due motivi – spiega Fugnoli – Il primo è che, rendendo possibile l’abolizione del contante, renderanno possibile anche l’introduzione di tassi profondamente negativi in caso di nuova pesante recessione. Se i tassi sui bond e sul conto corrente fossero ad esempio del tre per cento negativo, molti si metterebbero in fila davanti alle banche per ritirare i loro soldi sotto forma di banconote. Abolite le banconote, non potrebbero più farlo e i tassi negativi, almeno in teoria, potrebbero dispiegare tutti i loro effetti espansivi”.  Secondo alcuni analisti il prezzo del Bitcoin è destinato ad aumentare ancora proprio perché è diventato un investimento interessante anche per le grandi banche d’affari e i grandi fondi di investimento, che stanno proponendo l’investimento come beve rifugio, non solo in un ottica di investimento a lungo medio termine, ma anche proprio come mezzo per eludere eventuali possibili interventi del fisco per colpire i patrimoni.

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