Bloomberg: Google-Mastercard, patto segreto per tracciare i clienti - Affaritaliani.it

Economia

Bloomberg: Google-Mastercard, patto segreto per tracciare i clienti

Google-Mastercard, accordo segreto per scambiarsi i dati sui clienti? Il motore di ricerca replica

Un patto segreto tra Google e Mastercard per tracciare le vendite al dettaglio dei clienti. Stando a quanto riporta Bloomberg il colosso del web e quello delle carte di credito avrebbero concluso un accordo che avrebbe permesso alla societa' di Mountain View e ai suoi inserzionisti di tracciare le vendite al dettaglio di oltre due miliardi di consumatori negli Stati Uniti.

Secondo Bloomberg sarebbe monitoraggio 'dietro le quinte' di cui i consumatori non erano a conoscenza e stando a queste indiscrezioni a parlare sono state quattro persone direttamente coinvolte nell'accordo. Google - secondo Bloomberg - avrebbe pagato milioni di dollari per avere i dati da Mastercard e le due società avrebbero discusso anche la divisione di una parte dei guadagni, secondo persone che hanno lavorato all'intesa.

o scorso anno Google ha annunciato un servizio chiamato "Store Sales Measurement" spiegando di avere accesso ad "approssimativamente il 70%" delle carte di debito e credito Usa attraverso dei partner, senza menzionarli.

Google ha precisato in una nota la sua posizione: "Prima di lanciare questo prodotto in versione beta lo scorso anno, abbiamo sviluppato una nuova tecnologia di crittografia in doppio cieco che impedisce sia a Google sia ai nostri partner di visualizzare le informazioni personali identificabili degli utenti. Non abbiamo accesso a nessuna informazione personale dalle carte di credito e di debito dei nostri partner, né condividiamo alcuna informazione personale con i nostri partner. Gli utenti Google possono fare opt out in qualsiasi momento utilizzando gli strumenti gestione Attività Web e App".

"Le persone non si aspettano che le cose comprate nei negozi fisici siano collegate a quelle comprate online, non c'è abbastanza informazione ai consumatori su cosa stanno facendo e che diritti hanno", ha commentato Christine Bannan, dell'Electronic Privacy Information Center (EPIC)