Economia
Bond cinesi? Jp Morgan preferisce i titoli di altri "emergenti"

I rendimenti sono troppo bassi per assumersi i rischi legati alla politica "zero Covid" attuata dal governo di Pechino
Jp Morgan preferisce non scommettere sui bond cinesi
Investire negli obbligazionari cinesi: un’opportunità o un rischio? Al momento in molti propendono per la seconda ipotesi. Come fa notare Financial Lounge, ad esempio, è vero che i titoli in renminbi sono uno strumento di diversificazione, ma con rendimenti tutto sommato relativi non è il caso di azzardare ulteriori scommesse. Jp Morgan la pensa così, tanto da aver scelto di puntare su altre opportunità nei Paesi emergenti.
Secondo la banca guidata da Jamie Dimon, un altro snodo fondamentale sarà rappresentato dal congresso del Partito comunista cinese in autunno, che potrebbe segnare un’inversione di rotta rispetto alla politica dello “zero Covid” fin qui perseguita. Gli effetti di questa scelta, infatti, hanno penalizzato la crescita mettendo in discussione le stime che indicavano un incremento del 5% del pil nel 2022, mentre secondo Jp Morgan sarà tra il 4 e il 4,5%. Sebbene la People’s Bank of China abbia annunciato di voler ridurre dal 9% all’8% il coefficiente di riserva obbligatoria per i depositi in valuta, i maggiori benefici delle nuove politiche di supporto dovrebbero essere appannaggio della spesa infrastrutturale, visto che il presidente Xi chiede uno sforzo “incondizionato” per la costruzione di nuove infrastrutture, come riporta Financial Lounge.
Un lieve calo dei rendimenti
Il Bond Bulletin nota che i rendimenti dei governativi decennali cinesi hanno subito una flessione moderata, al 2,8% dal 3,2% di novembre 2020. Ma il confronto con il rendimento del Treasury a 10 anni segnala un crollo del differenziale di rendimento dal 2,5% all’attuale 0%. La convergenza dei rendimenti contribuisce a spiegare perché il Renminbi si sia deprezzato di oltre il 4,4% nei contro dollaro, dopo aver toccato massimi pluriennali il 22 febbraio 2022. Se associato alla volatilità il deprezzamento diventa ancora più significativo in quanto corrisponde a una oscillazione di cinque deviazioni standard.
I deflussi di capitali dai mercati obbligazionari cinesi – riporta Financial Lounge - hanno riflesso il restringimento degli spread con i titoli statunitensi. Inoltre, ci si aspetta i governi locali cinesi aumentassero l’emissione di debito per finanziare lo sforzo d’investimento in infrastrutture. Riassumento, scarsità di domanda e abbondante offerta creano un quadro tecnico di scarso supporto per l’obbligazionario cinese.
Inoltre, secondo le indagini proprietarie di Jp Morgan il posizionamento degli investitori sul Renminbi, rispetto ad altre valute emergenti, si è modificato passando da positivo ai primi di marzo a negativo oggi, mentre il clima di fiducia negativo ha raggiunto il massimo da giugno 2020.