Borse in rosso
Le borse europee chiudono in rosso a causa degli effetti del tapering e per i timori di una crisi valutaria sui mercati emergenti. A Londra l'Ftse 100 cede l'1,7% a 6.550,66 punti, a Parigi il Cac 40 arretra dello 0,41% a 4.144,56 punti mentre a Francoforte il Dax scivola dello 0,46% a 9.349,22 punti. Giu' anche Madrid dell'1,12%.
Pure Piazza Affari fallisce il rimbalzo e chiude la seduta in calo, con l'indice Ftse Mib che ha segnato un -0,44% a 19.273 punti, mentre l'All Share ha ceduto lo 0,55%. In profondo rosso le popolari dopo che Bp (-14,92%) ha annunciato un aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro. In controtendenza Telecom (+2,52%), con l'ad Marco Patuano che ha smentito le ipotesi di una ricapitalizzazione e Fiat (+1,97%).
Gli indici erano scesi sotto la parita' subito dopo l'apertura invariata, in linea con gli altri listini europei appesantiti dalle preoccupazioni per i Paesi emergenti e dalle prospettive dell'economia cinese. Per poi tentare il rimbalzo in vista dell'apertura di Wall Street, sostenuti dal buon andamento di alcuni titoli come Fiat e Cnh.
Tra gli istituti di credito in controtendenza Intesa sp (+0,78%, oggi l'ad Carlo Messina ha annunciato una progressiva dismissione delle partecipazioni non strategiche con il prossimo piano). Male, invece, Bpm (-5,61%), Bper (-7,89%), Mps (-4,28%) e Ubi (-5,14%). Perdite piu' contenute per Unicredit (-0,45%) e Mediobanca (-0,38%). Energetici contrastati con Eni (+0,41%), Saipem (+0,78%) ed Enel (-1,36%). Bene tutta la galassia del Lingotto (Cnh +1,59% e la cassaforte Exor +0,88%), in calo Pirelli (-0,82%). Luxottica annulla in chiusura i sostenuti guadagni della giornata (+0,18%).