Borsa, ecco come attirare capitale - Affaritaliani.it

Economia

Borsa, ecco come attirare capitale

Alessia Baldassarre

Sono 300 le imprese italiane in Elite

Continuano gli ingressi in Elite, il programma internazionale destinato alle imprese che sono avviate a un percorso per l'apertura del capitale a terzi, la managerializzazione e la quotazione in Borsa: altre 19 aziende italiane si aggiungono alle precedenti, con il totale tricolore che supera le 300 unità.

Sono ormai 303 le imprese italiane scelte per entrare nel network Elite, il programma internazionale che ha l'obiettivo di accelerare la crescita delle società attraverso un percorso innovativo di sviluppo organizzativo e manageriale. Come rivelato in un comunicato ufficiale della Borsa Italiana, infatti, nel corso del Bnl Bnp Paribas Lounge del 18 gennaio sono state accolte altre 19 aziende italiane, che rafforzano la pattuglia tricolore.

Italia a quota 303. È proprio l'Italia, infatti, a svolgere un ruolo predominante all'interno del network, che in totale conta attualmente 483 aziende a livello internazionale, rappresentanti di 25 Paesi, il cui fatturato aggregato è stimati in 40 miliardi di euro, per una taglia media di 82 milioni di euro. Per quanto riguarda le ultime 19, invece, è stato reso noto che provengono da 8 diverse regioni italiane e operano in settori come chimica e farmaceutica, moda, industria e mondo dei media: il loro fatturato aggregato è pari a 953 milioni di euro (in media 50 milioni di euro) e impiegano un totale di 430 lavoratori.

Obiettivo crescita. Il programma Elite mette a disposizione delle aziende selezionate una piattaforma di strumenti e servizi pensata per facilitare il reperimento dei capitali e cogliere nuove opportunità di visibilità e networking, così da rendere imprese già meritevoli ancora più competitive, visibili e attraenti nei confronti degli investitori, anche attraverso la conoscenza delle forme di funding disponibili, compresi i mercati finanziari. Un ruolo importante in questo senso lo riveste anche la partnership con BNL Gruppo BNP Paribas, che offre un affiancamento alle imprese, concentrandosi in particolare sulle piccole e medie imprese innovative e mettendo al centro l’innovazione come driver di sviluppo economico.

Una partnership per il sostegno. Come sottolinea Regina Corradini D’Arienzo, Direttore della Divisione Corporate Banking di BNL BNP Paribas, “Ricerca e Sviluppo sono alla base dei processi innovativi, fondamentali per la competitività e la crescita delle imprese, e necessitano di adeguate risorse finanziarie per essere sostenuti. Su questo presupposto, BNL ha voluto sviluppare, in partnership con ELITE, la prima Lounge dedicata proprio alle 'imprese innovative', per consentire loro l’accesso al mercato dei capitali e per mettere a disposizione degli imprenditori formazione, nuove conoscenze e nuove esperienze utili alla crescita del business tanto in Italia quanto all’estero”.

Migliorare l'anno. Ci sono dunque buone notizie per l'istituto finanziario, che invece aveva chiuso il 2016 - come raccontato nel nostro pezzo - con prospettive di tutt'altro segno, e in particolare con l'annuncio di un piano di esuberi sulla rete nazionale, che prevede quasi 800 uscite tra pensionamenti e prepensionamenti, nell'ambito di una più generale riorganizzazione che porterà entro la fine del 2020 alla chiusura di 100 filiali e ulteriori interventi sul personale. Una cura dimagrante che si era resa necessaria, secondo le indiscrezioni, per elevare la redditività della banca, che l'azionista Bnp Paribas ritiene essere troppo bassa.

La rincorsa nel private banking. L'altro fronte su cui la banca sta operando è la scalata al podio del private banking in Italia: come rivelato da una recente indagine della società di consulenza Magstat, infatti, attualmente l'offerta di BNL (che, come si spiega sul portale di approfondimento FissoVariabile, si concretizza nel pacchetto BNL Family) ha agganciato al quarto posto  Banca Aletti (Gruppo Banco Popolare) con 32,6 milioni di euro di asset under management, a poca distanza dal terzo posto, detenuto da Ubi Private & Corporate Unity, con 33,2 miliardi di euro. Più distanti, invece, i due big player del settore in Italia, ovvero Unicredit (133,6 miliardi di euro) e la capolista Fideuram-Intesa Sanpaolo (138,7 miliardi di euro).