Economia
Borsa, Milano prosegue debole: giù il titolo di TIm, sbanda Stellantis. Ma dallo spread ancora buone notizie
Per quanto riguarda il valutario, l'euro è poco mosso sopra quota 1,16 dollari

Borsa, Milano prosegue debole
La Borsa di Milano prosegue in calo la seduta all’indomani della decisione (ampiamente attesa) della Fed di tagliare i tassi dello 0,25% e nel giorno del vertice in Corea del Sud tra Trump e Xi definito dal presidente Usa “un grande successo”.
Il leader cinese si è detto “disponibile a lavorare insieme: essere amici è una necessità”. Tra i due Paese è stato raggiunto un accordo sulle terre rare e si è arrivati a una riduzione dei dazi alla Cina dal 57% al 47%. Tornando a Piazza Affari, il Ftse Mib arretra dello 0,80% sotto quota 43 mila punti (42.893).
Tra le blue chip, Tim arretra dell’1,74%. Stellantis perde il 6,03%: la società ha chiuso il terzo trimestre del 2025 con ricavi di nuovo in crescita a 37,2 miliardi di euro (+13%), grazie principalmente ai risultati conseguiti in Nord America, Emea e Africa. Risultati finanziari che hanno portato alla conferma della guidance per l'intero 2025.
Tra gli altri industriali, Leonardo a -0,47%. Capitolo energia con Enel che cede lo 0,30%, Eni a -0,65% mentre Italgas è in rialzo del 4% con i dati del periodo e il nuovo Piano industriale. Tra i finanziari, infine, Intesa lima lo 0,11%, Unicredit -0,71%, Generali a -0,45%.
Sul fronte del mercato obbligazionario, lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi viaggia a 76,6 punti, in linea con l’avvio e in lieve rialzo rispetto ai 76 punti della chiusura di ieri. Il rendimento è al 3,423% dal 3,413% dell’apertura.
Per quanto riguarda il valutario, l'euro è poco mosso sopra quota 1,16 dollari. La moneta unica passa di mano a quota 1,1601 dollari (+0,01%) e a 178,76 yen (+0,95%). Cambio dollaro/yen a 154,03 (+0,90%). Lo yen viaggia in calo dopo che la Banca del Giappone (BoJ) ha lasciato invariati i tassi, mentre le altre valute hanno mantenuto intervalli ristretti sulla scia delle valutazioni degli investitori dell'accordo commerciale tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping.
 
    
   
   
   
  