Economia
Borse europee di nuovo a picco. Milano la peggiore
Apertura in forte calo per le borse europee, sulla scia dei decisi ribassi delle piazze asiatiche, in particolare Hong Kong, scesa ai minimi da quattro anni e alle prese con una fuga di capitali che mette a rischio l'aggancio al dollaro. A continuare ad alimentare le vendite sono principalmente la continua flessione del prezzo del petrolio e la revisione al ribasso delle stime sulla crescita globale del Fmi. Il Dax di Francoforte arretra del 2,42% a 9.430 punti, l'Ftse 100 di Londra cede l'1,98% a 5.760 punti, il Cac 40 di Parigi perde il 2,36% a 4.171 punti, l'Ftse Mib di Milano cede il 2,94% a quota 13.325 punti, Madrid scende dell'1,93% a 8.375 punti.
A Piazza Affari non fa prezzo Mps in avvio con un teorico -7,6% a 0,605 euro nonostante il prolungamento del divieto di vendite allo scoperto e le dichiarazioni dell'a.d. Fabrizio Viola per il quale non ci sono riscontri nei fondamentali per giustificare l'andamento anomalo del titolo. Sempre le banche protagoniste in negativo con Banco Popolare a -4,2%, Unicredit a -4,18%, Bpm a -4,09%, Intesa Sanpaolo a -3,12%, Ubi Banca a -2,7% e Bper a -2,58% nonostante il giudizio positivo di Goldman Sachs. Giu' anche Fca che cede il 3,7%. Prosegue il calo del petrolio: il Brent e' in flessione del 2,19% a 28,13 dollari al barile mentre il Wti segna un calo del 2,87% a 28,72 dollari al barile. Sul fronte dei cambi l'euro resta sopra quota 1,09 dollari a 1,095 (ieri 1,09 dollari) ed e' a 127,71 (128,3 yen), mentre il dollaro-yen si attesta a 116,546 (117,7).
Di nuovo in picchiata i mercati dopo la tregua di ieri. Crolla la Borsa di Tokyo, con l'indice Nikkei che in chiusura cala del 3,7%, perdendo 632,18 punti, a quota 16.416,19. Forti perdite anche per Hong Kong, che ha toccato punte negative del -3,80%, per poi attestarsi su un sempre negativo -3,2%.
In calo anche le altre cinesi Shanghai (-0,8%) e Shenzhen (-1.63%). In netto ribasso inoltre il Kospi sudcoreano (-2,55%), l'S&P/Asx 200 australiano (-1.26%) e il Sensex indiano (-1,5%).
A spingere verso il basso i listini il continuo ribasso del petrolio e i timori dell'Fmi sui rischi di un peggioramento dell'economia globale.
Continua il rialzo del prezzo dell'oro sui mercati, complice i cali dei listini e del prezzo del greggio. Il metallo con consegna immediata sale dello 0,6% a 1093 in Asia. Da inizio anno il rialzo delle quotazioni è pari al 3% ribaltando il trend negativo visto nel 2015 e che aveva fatto prevedere ad alcuni analisti un calo sotto la soglia dei 1000 dollari.
Torna in ribasso, dopo l'effimera fiammata di ieri sopra i 30 dollari, il prezzo del petrolio in attesa dei dati sulla produzione Usa, visti in rialzo. Il greggio Wti segna un calo del 3,4% a 27,49 riscendendo ai minimi degli ultimi 12 anni. Anche il Brent arretra a 28,04 dollari (-2,5%).