Brexit, occhio ai bond in sterline. Rischio burocrazia e Iva per le Pmi - Affaritaliani.it

Economia

Brexit, occhio ai bond in sterline. Rischio burocrazia e Iva per le Pmi

Le conseguenze del divorzio di Londra dall'Unione europea per i risparmiatori e le aziende italiane

"A livello d'investimenti nei prossimi mesi e anni - conclude Alessandro Belluzzo - non ci aspettiamo flussi eccessivi in uscita dal Regno Unito verso l'Italia", del resto "la City preesisteva all'Unione Europea e mantiene una forza e una piattaforma che, se ben utilizzata, può rafforzare anche l'Unione Europea". Insomma, se qualche banca e impresa sarà tentata dallo spostarsi dalla Gran Bretagna in Europa, non mancheranno nuovi investitori attratti dal Regno Unito.

Una riprova la si è già avuta ieri, quando nel corso di un incontro di due giorni a Londra e Birgingham da parte di una delegazione di oltre 400 funzionari e uomini d'affari del Qatar lo sceicco Abdullah Bin Mohammed Bin Saud Al-Thani, numero uno di Qatar Holding, ha fatto sapere che l'emirato arabo, che già ha investito 40 miliardi di sterline nel Regno Unito in questi anni rilevando partecipazioni in Barclays come in Harrod's, è pronto a investire altri 5 miliardi nei prossimi 5 anni. Certo, "vi sono pressioni in seno al board per diversificare in termini geografici e di asset class" ha annesso Al-Thani, "ma noi cercheremo, anche dopo la Brexit, ulteriori opportunità" di investimento sul suolo britannico.