Cartiere italiane in crisi, allo studio le prime misure per contrastare il caro energia - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 15:14

Cartiere italiane in crisi, allo studio le prime misure per contrastare il caro energia

Pesa la crescente concorrenza internazionale

Di Sara Barni

Assocarta ha presentato un piano per rafforzare la competitività del comparto

La chiusura dello stabilimento Cartitalia di Mesola in provincia di Ferrara è solo l’ultimo segnale di allarme di un settore sempre più in difficoltà. Le cartiere italiane, già alle prese con un significativo aumento dei costi energetici, si trovano a fronteggiare anche una crescente concorrenza internazionale. In risposta a queste difficoltà, Assocarta ha presentato un piano per rafforzare la competitività del comparto.

Il settore cartario italiano sta vivendo una fase critica, segnata da un aumento vertiginoso dei costi energetici, da una crescente concorrenza internazionale e da normative europee sempre più complesse. Nonostante un fatturato di 8,3 miliardi di euro nel 2024 e un parziale recupero delle produzioni, le difficoltà rimangono evidenti e mettono a dura prova la competitività delle cartiere italiane. 

Tutte le notizie della sezione politica
 

Uno dei principali fattori che contribuisce a questa situazione è il costo dell'energia, che in Italia continua a essere molto più alto rispetto ai principali concorrenti europei. Il divario energetico, in particolare per il gas e l'elettricità, ha creato un forte svantaggio per le imprese italiane. In alcuni casi, l'incidenza dei costi energetici supera il 40% del totale dei costi di produzione.

Questo scenario ha portato a una crescente dipendenza dalle importazioni, con oltre il 54% della domanda nazionale soddisfatta da prodotti esteri. La concorrenza internazionale, soprattutto dai paesi con costi di produzione più bassi, ha penalizzato ulteriormente il settore italiano, che fatica a mantenere una posizione forte sul mercato interno.

Un esempio emblematico delle difficoltà che il settore sta affrontando è la recente chiusura dello stabilimento di Cartitalia a Mesola, in provincia di Ferrara. Dopo mesi di difficoltà legate all’aumento dei costi e alla scarsità della domanda, l’impianto ha dovuto fermare la produzione, attivando la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori. Una situazione che l’azienda ha fronteggiato offrendo opportunità di trasferimento all’interno di altre cartiere del gruppo al fine di garantire una continuità occupazionale per gli addetti coinvolti. Un caso non isolato: la difficoltà a mantenere i costi di produzione competitivi spinge molte realtà storiche a prendere decisioni difficili per preservare l’occupazione e affrontare la crisi di un settore che attualmente conta 19.000 addetti distribuiti in 151 cartiere nel nostro paese. 

In risposta a queste sfide, Assocarta ha presentato il “Paper Industrial Deal” lo scorso giugno, un piano che include misure per ridurre i costi energetici, incentivare l’uso di tecnologie verdi e semplificare le normative europee.  “Un piano strategico” ha affermato il DG Assocarta Massimo Medugno a margine dell’Assemblea Assocarta 2025 “per mettere in sicurezza il settore cartario italiano dagli shock economici e di transizione energetica che mira a rendere il comparto più resiliente, competitivo e sostenibile, riducendo i costi dell’energia e trasformando gli obiettivi di decarbonizzazione in un motore di crescita”. 

Tuttavia, l’efficacia di queste misure dipenderà dalla velocità con cui verranno attuate e dal supporto concreto che il Governo e le istituzioni riusciranno a fornire alle imprese del settore. Nonostante i ripetuti annunci di misure a supporto della filiera, ad oggi non sono stati adottati interventi strutturali che possano realmente alleviare il pesante onere energetico che le imprese sono costrette a sopportare. Nel frattempo, altri paesi stanno facendo significativi progressi. Gli investimenti in tecnologie come i termovalorizzatori sono una risorsa per altre nazioni, mentre in Italia spesso si continua a pagare per smaltire i rifiuti all'estero. Un divario che pone in grave svantaggio molte aziende italiane, costrette a chiudere a causa di prezzi troppo elevati.

Malgrado le incertezze, l’industria cartaria italiana continua a giocare un ruolo cruciale nell’economia circolare. L’Italia è il secondo principale utilizzatore europeo di carta da riciclare, con una quota del 11,4% del consumo totale

Il futuro del settore cartario dipenderà dalla capacità di affrontare le sfide energetiche e normative e dalla volontà di investire in innovazione e sostenibilità. Le cartiere italiane dovranno fare fronte comune per mantenere la loro competitività e il loro ruolo in un mercato sempre più globale e competitivo.