Economia
Cattolica punta all'intesa con il Banco. A Verona Cda sul piano e governance
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Prosegue la trattativa tra Cattolica e Banco Bpm per provare a trovare un’intesa entro la fine di gennaio sul divorzio nella bancassurance ed evitare di finire in arbitrato. La banca guidata da Giuseppe Castagna ha fatto sapere di voler pagare 335 milioni contro i 755 milioni ricevuti. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, resta tra le due cifre vi la distanza abissale, ma i contatti proseguono per trovare un punto di sintesi che soddisfi le parti e i tempi sono stretti.
Il dossier sarà affrontato oggi al consiglio della compagnia scaligera che è chiamato tra l’altro a esaminare il nuovo piano industriale e la delicata questione della governance finita nel mirino dell’Ivass. L’authority ha chiesto che il presidente Paolo Bedoni e i suoi vice facciano un passo indietro, compiendo una netta discontinuità con il passato.
In quest’ottica, conclude il quotidiano finanziario della Confindustria, va individuato un consulente che si assuma il compito di indicare una lista per il consiglio che contenga profili di alto livello in vista del rinnovo delle cariche che, come da indicazioni della Vigilanza, dovrà avvenire con l’assemblea di approvazione del bilancio 2020, a valle della definitiva trasformazione in spa di Cattolica prevista per il prossimo primo aprile.