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Economia
Cgil, volata Landini-Colla al fotofinish. I pro e i contro dei due candidati

Gli uomini di Maurizio Landini, ex Fiom e già componente della segreteria del sindacato indicato come nuovo segretario dall'uscente Susanna Camusso, vantano una maggioranza dei delegati al congresso che oscilla tra il 57 e il 62%. Vincenzo Colla, lo sfidante, ex segretario Cgil dell'Emilia Romagna, è convinto invece di avere un vantaggio di circa 50 delegati su 868.

landini colla ape
 

Conto alla rovescia per il congresso del primo sindacato italiano che si apre oggi, 22 gennaio a Bari e che ha già stabilito un doppio primato: è la prima convention ad aprirsi con una sfida ai vertici, due candidature di ispirazione opposta che di fatto spaccano il sindacato; ed è il primo congresso ad eleggere attraverso un'assemblea generale votata dalla stessa assise e non da un direttivo ristretto, il futuro leader di Corso Italia.

A meno di accordi dell'ultima ora dunque, con cui evitare di andare ad una conta su liste contrapposte (ma alcuni tentativi di mediazione sono già falliti) si sfideranno perciò Landini, carismatico leader dei metalmeccanici di Corso Italia, la categoria più agguerrita della confederazione e Colla, segretario confederale più mite, ma appoggiato dalla numerosissima (in termini di iscritti che rappresentano il 48% del totale ma con un tetto "elettorale" nella vita degli organismi sindacali) categoria dello Spi-Cgil, i pensionati.

landini camusso ape
 

A dividerli, considerato che il documento su cui si presentano è lo stesso, quello di maggioranza approvato dal 98% della Cgil, è in sostanza il rapporto con la politica. Più movimentista e radicale il primo per il quale il sindacato deve parlare con chi c'è, completamente autonomo dalla politica; riformista e convinto assertore della necessità di un grande partito progressista come può essere un Pd derenzizzato che raccolga le istanze del mondo del lavoro, il secondo. Una sfida che, al contrario della prima ora, appare testa a testa ma che per alcuni osservatori esterni alla Cgil ha tutto sommato un valore positivo; che un sindacato, dalla struttura monolitica, dibatta sul proprio futuro è sinonimo di uno buono stato di salute della democrazia interna.

landini camusso
 

Il punto maggiormente a favore di Landini è il fatto che il documento congressuale è stato condiviso con percentuali bulgare degli scritti: l'ex Fiom, quindi grazie alla propria capacità comunicativa, dovrebbe essere in grado di garantire la maggiore visibilità a questo documento anche fuori dal sindacato. In più, spiega ad esempio l'ex leader della Cgil Sergio Cofferati, "Landini, oltre a un buon rapporto con gli iscritti, è uno che ha dalla sua solide relazioni con la rappresentanza sociale: associazioni, organizzazioni non governative, movimenti civici". "Con i problemi enormi che ha questo Paese – dalle disuguaglianze alla mancanza di diritti – e con le politiche inefficaci di questi anni, credo che ci siano le condizioni per tornare a quella stagione del sindacato identificata con le grandi lotte e i milioni di persone in piazza", conclude Cofferati.

Ma proprio questa skill preoccupa quanti vogliono salvaguardare la Cgil dai rischi di una gestione “movimentista”, come la Fiom è sempre stata e da uomo solo al comando. C’è, insomma, un gruppo dirigente che vuole evitare quel salto nel buio che Landini, ai suoi occhi, rappresenta. Colla, invece, meno carismatico rischia di relegare il sindacato in quella crisi di rappresentanza in cui la politica degli ultimi anni ha cercato di infilarlo con i suoi attacci delegittimanti. Anche da parte "amiche" (vedi Matteo Renzi). 

Ad animare le quattro giornate di Bari gli oltre 866 delegati e i 1600 ospiti nazionali e internazionali. Il giorno di apertura, dopo la relazione della Camusso, sul palco si avvicenderanno i leader di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Grande assente, per ora il governo. L'invito al premier Giuseppe Conte, infatti, non ha avuto seguito. Di altre possibili 'candidature' da parte dell'esecutivo non si hanno notizie. Per il 23, mercoledì, è prevista invece la lectio magistralis di Rosy Bindi, ex ministro della Sanità, sul 40mo anniversario della riforma sanitaria.

Ma sarà il 24 il giorno focale: alle 15 infatti è prevista la convocazione dell'Assemblea generale, circa 300 i delegati partecipanti, eletta da due liste contrapposte guidate da Landini e Colla e che eleggerà appunto il nuovo segretario generale. Il nuovo leader Cgil, prenderà dunque la parola alle 12 di venerdì 25 gennaio.

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