Economia
Class Editori in vendita. Banca Imi cerca un compratore. Rumors
Class Editori in vendita? Sarà vero? Sul mercato la voce circola con una certa insistenza e, secondo i rumors, Banca Imi, investment bank del gruppo Intesa-Sanpaolo, istituto di credito di riferimento della società fondata nel 1986 da Paolo Panerai e quotata sul segmento Mta di Piazza Affari, starebbe sondando l'interesse di potenziali compratori, senza aver ricevuto però un mandato ufficiale di advisory.
Da giugno dello scorso anno, Intesa detiene anche una partecipazione potenziale del 19% nel capitale di Class, una posizione che le deriva da un prestito obbligazionario convertibile con scadenza a inizio luglio 2019 ed emesso nel 2014 da Banca Popolare di Vicenza in favore della holding lussemburghese Euroclass Multimedia, cui fa capo il 58,57% del gruppo editoriale. Un prestito trasferito poi a Ca' de Sass nell'ambito dell'operazione di salvataggio delle banche venete.
Fonti vicine all'istituto presieduto da Gaetano Miccichè smentiscono di aver aperto il dossier, ma la recente uscita del chief financial officer di Class Gianluca Fagiolo ha alimentato le indiscrezioni di un possibile passo indietro di Panerai.
L'imprenditore, attraverso un doppio pacchetto azionario (del 13,47% più Euroclass), controlla il gruppo che edita i quotidiani Mf e Italia Oggi, il settimanale Milano Finanza, i mensili Class, Gentleman e Capital. Del perimetro societario fanno parte anche l'agenzia di stampa MF-DowJones, il canale televisivo d'informazione finanziaria Class Cnbc e Telesia, leader nella Go Tv (digital media) quotata all'Aim e società di cui Class ha appena venduto l'11,43% del capitale (a StarTip del gruppo Tamburi), facendo cassa per circa un milione e mezzo di euro.
Il mercato attende di vedere come si chiuderanno i conti della società editoriale che, dopo aver varato nel 2014 un aumento di capitale da poco meno di 40 milioni, viene già da tre anni consecutivi di chiusura in rosso. Risultati che ne hanno progressivamente eroso la capitalizzazione di Borsa passata dagli oltre 77 milioni del 2014 ai circa 38 milioni di oggi. A giugno 2017, la semestrale ha fotografato ancora una perdita di 7,61 milioni, sebbene in miglioramento e con segnali positivi da internet e dal segmento tv rispetto al risultato negativo di 10,91 milioni di un anno prima.