Confindustria: recessione finita. Bocciata la Manovra
"La profonda recessione dell'economia italiana, la seconda in sei anni, e' finita, ma i suoi effetti no". E' quanto si legge nel rapporto del Centro studi di Confindustria. Secondo l'associazione degli industriali, "il percorso di risalita sara' lento e difficile: la ridotta capacita' produttiva, intaccata dalla prolungata della domanda interna, rappresentera' una zavorra nella fase di ripartenza". "Il Pil potrebbe tornare positivo a partire dal trimestre finale del 2013", prevede Confindustria, "tuttavia esistono rischi al ribasso, tanto che viene presentato uno scenario alternativo, piu'' pessimistico e non ipotetico, nel quale la risalita del Pil si interrompe gia' nel 2015 e il peso del debito pubblico e' piu' elevato".
Il Pil è crollato del 9,1% dal 2007 e quello pro-capite dell’ 11,5%, cioè di 2.900 euro a testa, tornando ai livelli del 1996 e resterà negativo nel 2013 a -1,8%. La (lieve) ripresa si vedrà nel 2014 (+0,7% ) mentre nel 2015 la crescita attesa è dell’ 1,2% . Le stime precedenti davano per il 2013 un andamento negativo dell’ 1,6%.
Il Paese ha eroso oltre 200 miliardi di reddito dal 2007. Ma "riforme incisive", scrive il Centro Studi, possono mettere in moto un recupero. Una delle condizioni sarà naturalmente il calo della pressione fiscale che è attesa in marginale diminuzione al 43,9% nel 2014 dopo il record al 44,3% di Pil quest’anno. Mentre il gettito fiscale evaso in Italia sarebbe pari a 190 miliardi di euro, il 12,1% del Pil, circa 9 miliardi in più del 2011: "Considerando questa entità di sommerso la pressione fiscale effettiva che grava sui contribuenti onesti in Italia sarebbe pari al 56,2% del Pil".
Le persone a cui manca il lavoro, totalmente o parzialmente, sono 7,3 milioni, due volte la cifra di sei anni fa: anche i poveri sono raddoppiati a 4,8 milioni, si legge nel rapporto. "Le famiglie hanno tagliato sette settimane di consumi, ossia 5.037 euro in media all’anno". Il tasso di disoccupazione resta stabile oltre il 12% nei prossimi due anni.
Non manca poi una stoccata al governo sulla manovra. "Un’occasione mancata" viene definita nel rapporto sugli scenari economici la Legge di Stabilità all’esame del Parlamento. Secondo le quantificazioni del governo, "comporterebbe un peggioramento dell’indebitamento netto nel 2014 per circa 2,6 miliardi, un miglioramento nel 2015 di 3,5 miliardi e nel 2016 di 7,3" "Complessivamente si tratta di intervento modesto sul 2014 che ritocca marginalmente il deficit: in termini di Pil si tratta di qualche decimale (0,2%)". E "per il 2015 e 2016 la correzione del disavanzo coincide sostanzialmente con le dimensioni delle clausole di salvaguardia". "L’intervento principale proposto è quello sul cuneo fiscale - rilevano ancora gli economisti di via dell’Astronomia - ma le risorse stanziate non sono in grado di incidere significativamente".