Risparmio/ Gli italiani tornano ad investire. La febbre dello spread non fa più paura

L’estate tranquilla dei mercati spinge verso migliori valutazioni del proprio futuro e così i risparmiatori italiani tornano ad aprire il proprio portafoglio per investire anche se resta ancora l'incertezza.
Il loro umore è stato fotografato per lo scorso trimestre dall’indice Altroconsumo Finanza che in settembre ha risalito la china, portandosi a quota 100 punti dagli 82,5 di giugno, livello che aveva toccato durante la terribile crisi dei subprime in cui gli indici di borsa, nei momenti più critici, cadevano a botte del 10% a seduta e poco superiori a quelli dell’autunno di due anni fa quando i prezzi dei BTp crollarono e il governo Berlusconi fu costretto a dimettersi lasciando la guida di Palazzo Chigi a Mario Monti.
L'indice che misura ogni tre mesi le attese dei risparmiatori con variazione tra zero (pessimismo più nero) e 200 (euforia assoluta) è tornato ai livelli di giugno 2011, prima dello scoppio della febbre dello spread dei Btp, ma gli intervistati sono divisi. Se il 36,3% è ottimista e il 2,3% molto ottimista (dati in ascesa da giugno),

resiste pur sempre infatti uno zoccolo duro di incerti (il 26,7%) e un nutrito numero di pessimisti (28,4%) e molto pessimisti (6,3%).
Migliora, ma poco, la voglia di investire. Gli italiani restano scettici sull’acquisto di immobili (l’indice da 100,7 passa solo a 101,2), però la volontà di investire è salita da 104,7 a 108 con una preferenza per i bond (indice 104) rispetto alle azioni (indice 102).
Attenzione: il dato sulle obbligazioni era più alto tre mesi fa, mentre quello sulle azioni era più basso. C’è quindi, una timidissima tendenza a riconsiderare i titoli più rischiosi come le azioni.