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Economia
“Conversazioni in Borsa Italiana”: in scena l’Europa unita di Enrico Letta

È Enrico Letta il protagonista delle “Conversazioni” di questa sera in Borsa Italiana. Al centro della discussione le politiche migratorie, il protezionismo, la Brexit, temi che hanno invaso il dibattito pubblico a pochi mesi da quelle elezioni che rappresentano uno spartiacque tra nuova e vecchia idea di Europa.

“Conversazioni in Borsa Italiana” è una serie di incontri, organizzati da Borsa Italiana in partnership con The Ruling Companies, volti a coinvolgere la business community italiana in una discussione sui principali temi del nostro tempo.

La riflessione e il confronto sono centrali per un mercato che sia luogo di scambio di idee oltre che piazza finanziaria, che stimoli innovazione e crescita per le aziende e ridia fiducia al paese; per questo Palazzo Mezzanotte ospita, con cadenza periodica, esponenti di primo piano del mondo dell’economia, della finanza, della cultura e della società italiana. Oggi è stata la volta di Enrico Letta che ha appena pubblicato per Il Mulino il libro Ho imparato, manifesto del suo ritorno in politica dopo 5 anni di esilio universitario in Francia, all’interno del quale l’ex premier è protagonista di una riflessione critica sull’Europa.

L’intervento di questa sera, dal titolo Europa: le prime 5 volte del 2019, prende le mosse da un’Europa profondamente diversa da quella che abbiamo conosciuto dalla caduta del muro. È un’Europa delle prime volte quella che si affaccia alle elezioni del 2019. Per la prima volta, sottolinea Enrico Letta, il focus del dibattito delle elezioni è l’Europa stessa. Per la prima volta da un parlamento alla tedesca se ne vedrà uno all’italiana con assenza di maggioranze nette e il bisogno di coalizioni tra più partiti. Ma è anche la prima volta in cui si consuma una frattura così importante con gli inglesi per via della Brexit. Infine, per la prima volta da molto tempo, questa è un’Europa in cui si costruiscono muri, dovuti a una generale incapacità di gestire i fenomeni migratori da parte degli stati membri. A tal proposito, Letta sembra suggerire la creazione di un’autorità centrale – una sorta di “grande Draghi”, come lui l’ha definita – per una gestione coordinata della questione migratoria.

“La forza dell’Europa è quella di stare insieme”, soprattutto in un contesto mondiale improntato a protezionismo e in cui “abbiamo perso, come continente, centralità in confronto a Cina e USA”. “È evidente che l’attuale nazionalismo europeo avrà un effetto terribile sul nostro futuro. Tra pochi anni saremo tutti Cinesi o Americani, basta guardare a cosa abbiamo nelle nostre tasche”, riferendosi ai telefonini di origine americana o cinese.

Intervistato da Affaritaliani.it, Enrico Letta ha aggiunto: “L’Europa di oggi, frammentata in tante identità nazionali, non mi piace. Vorrei un’Europa unita per poter battere americani e cinesi. Un’Europa più attenta alle paure vere dei cittadini, che riguardano il cambiamento climatico e i temi sociali. E vorrei un’Europa in grado di gestire la vicenda migratoria, cosa che attualmente non riesce a fare per colpa degli stati membri piuttosto che delle istituzioni europee stesse. Spero che in campagna elettorale si affronteranno questi temi e che dalle elezioni uscirà un’Europa un po’ più forte”.

Sull’Italia e la sua situazione economica, Enrico Letta ha continuato: “Vorrei che ci fosse più crescita anche per consentire al nostro Paese di essere protagonista in Europa e non isolato come lo vediamo ora. Non mi piace un’Italia che ha come alleati soltanto l’Ungheria”.

VIDEO - Enrico Letta in Borsa Italiana: "Sogno un'Europa unita e forte"

La partita, ha commentato Letta sempre ai microfoni di Affaritaliani.it, si gioca sulla “capacità di avere energie e risorse finanziarie per dare nuova linfa vitale alle nostre imprese”. Quella stessa energia citata ieri mattina dal premier Conte in occasione dell’apertura dei mercati alla quale ha preso parte in Borsa Italiana. Conte ha, infatti, riconosciuto il ruolo fondamentale che Borsa svolge come motore di sviluppo dell’economia italiana, grazie alle sue attività di supporto alla crescita delle imprese e alla sua funzione di porta di ingresso per gli investitori internazionali. Letta non si è potuto non trovare d’accordo con il capo del Governo: “Conte ha fatto bene a venire qui. Il nostro Paese ha bisogno di imprese internazionali che innovino. Hanno bisogno di energia per farlo; energia che può venire da un efficace mercato finanziario quindi il ruolo di Borsa è fondamentale”.

A proposito delle imminenti elezioni europee, Affaritaliani.it ha scambiato una battuta anche con Raffaele Jerusalmi, Amministratore Delegato di Borsa Italiana e padrone di casa, il quale ha commentato: “Ci sarà sicuramente un risultato che cambierà la tendenza della politica europea”. L’Italia in questo contesto ha bisogno di una forte spinta alla crescita per recuperare un ruolo centrale: “Borsa ha, in questo, un ruolo di propulsore”, ha continuato Jerusalmi, “aiutando le imprese a raccogliere capitali e a finanziare progetti di crescita ambiziosi. Ci stiamo riuscendo abbastanza bene e lo conferma anche il successo del programma Elite”.

VIDEO - Jerulsalmi: "L'impegno di Borsa perché I'Italia torni ad avere ruolo centrale"

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