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Economia
Coronavirus, buoni spesa da 25 euro: quello che c’è da sapere

Il governo ha stanziato una somma di 400 milioni di euro da consegnare alle famiglie in difficoltà sotto forma di “buoni spesa”. Questi soldi saranno sommati ai 4 miliardi di euro che verranno consegnati ai comuni – come succede ogni anno - con un mese di anticipo. Queste risorse aggiuntive si aggiungono ai 600 euro previsti nel decreto Cura Italia. È l’esito dell’accordo tra governo e Anci, l’associazione dei Comuni guidata da Antonio Decaro – sindaco di Bari - siglato anche per fare fronte a un disagio sociale che, secondo quanto riferisce il Vimanele, potrebbe sfociare in proteste e rivolte.

I 400 milioni aggiuntivi saranno inviati dove c’è più bisogno, “erogando una somma maggiore a quelle amministrazioni dove c‘è un numero più alto di cittadini in difficoltà”, come chiarisce Decaro. Sui buoni spesa non ci sono ancora regole chiare. Il governo ha lasciato discrezionalità ai comuni che divideranno i buoni come meglio ritengono. Spiega Decaro: “Chi ha i banchi alimentari ancora aperti utilizzerà quelle strutture per la distribuzione del cibo, altrove saranno i servizi sociali a distribuire i buoni per la spesa e se si tratta di anziani che non hanno la possibilità di uscire saranno i volontari ad occuparsi di andare al supermercato e poi consegnare la spesa”.

Come scrive il Corriere della Sera, il criterio generale è che si vada da un minimo di 25 euro a un massimo di 50 euro per nucleo familiare. Ma anche su questo ogni Comune potrà regolarsi a seconda delle esigenze. I soldi dovranno bastare fino al 15 aprile 2020, giorno in cui dovrebbe cominciare l’erogazione dei 600 euro per le fasce deboli previsti dal “Cura Italia”. Si potranno richiedere chiamando al numero che entro domenica ogni Comune dovrà attivare. Nel frattempo chi ha bisogno del contributo può chiamare il numero del Comune e chiedere di ottenere immediata assistenza. Si potranno spendere ovunque nella lista dei supermercati convenzionati dove si potranno utilizzare i buoni.

Coronavirus, Zaia: piano governo non basta ma aiuta 

"Non voglio fare polemiche, dico 'Non basta, ma aiuta'". Cosi' il governatore del Veneto Luca Zaia parlando in conferenza stampa del piano da 4,3 miliardi di euro di aiuti stanziati dal governo agli enti locali oltre ai 400 milioni per i buoni spesa. "Certo, tutti noi vorremmo un vero e proprio Piano Marshall come ha fatto la Germania con 550 miliardi di finanziamenti alle imprese, ma soprattutto un quadro preciso, ed e' quello che chiedono le imprese grandi e piccole che mi dicono 'stiamo navigando a vista, dateci una direzione precisa'. ma - ha aggiunto - oggi e' scandalosa l'assenza dell'Europa: dov'e'? Il mio invito al governo e' di farsi sentire in Europa, di battere i pugni e se necessario spaccare tutto".

Coronavirus, sindaci Lega Puglia: Misure spot governo mettono Comuni in difficoltà

"I buoni spesa per le famiglie italiane sono solo l’ennesimo fuorviante annuncio del sabato sera, che questa volta scarica sui sindaci le aspettative di migliaia di famiglie e la gestione di una situazione sociale esplosiva con risorse irrisorie. Come fa il Presidente dell’Anci Decaro ad accettare e festeggiare per questo provvedimento se ad una città come la sua Bari spettano più o meno da 6 a 8 euro per ogni famiglia con reddito basso già prima del coronavirus? Da domani migliaia di persone prenderanno d’assalto i comuni per chiedere i buoni spesa che non sono sufficienti nemmeno per un giorno. Questo senza dimenticare le difficoltà dei comuni alle prese con il lavoro agile da casa di tanti dipendenti. A tre settimane dall’inizio della quarantena la situazione sociale nei comuni sta diventando di difficile gestione, chiediamo a Conte un aiuto vero e risorse economiche reali e non un annuncio che non fa che creare solo inutili aspettative tra la popolazione. Saremo noi sindaci a gestire a mani nude da domani mattina una situazione che rischia di diventare esplosiva". Tanto dichiara, a nome dei sindaci della Lega Puglia, Massimo Martella sindaco di Nociglia.

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