Coronavirus, CsC: nel primo trimestre 2020 la produzione industriale fa -5,4% - Affaritaliani.it

Economia

Coronavirus, CsC: nel primo trimestre 2020 la produzione industriale fa -5,4%

Un crollo del 5,4% per la produzione industriale italiana nel primo trimestre 2020, il calo maggiore da undici anni. L'impatto del Covid-19 e delle misure di contenimento del contagio è stato devastante in marzo, quando l'attività è scesa del 16,6% su febbraio, portando l'indice di produzione indietro sui livelli di 42 anni fa. Le prospettive sono in forte peggioramento. Lo stima il Centro Studi della Confindustria, secondo cui per il secondo trimestre, anche in conseguenza della chiusura di circa il 60% delle imprese manifatturiere, la caduta dell'attivita' potrebbe raggiungere il -15%.

Nella sua indagine rapida, il CsC rileva una diminuzione della produzione industriale del 16,6% in marzo su febbraio, quando è arretrata del 2,6% su gennaio 2019. Nel primo trimestre 2020 la variazione della produzione industriale e' di -5,4% congiunturale (da -1,4% nel quarto 2019). La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, arretra in marzo del 9% rispetto allo stesso mese del 2019; in febbraio e' diminuita del 4,7% sui 12 mesi. Gli ordini in volume scendono del 7,6% in marzo su febbraio (-12,6% annuo), quando sono diminuiti dell'1,9% su gennaio (-2,7% annuo).

Le prospettive per i prossimi mesi sono dunque più negative di quanto osservato nel primo trimestre: la variazione acquisita nel secondo è di -12,5% e la caduta dell'attività potrebbe raggiungere almeno il 15%. A marzo - spiega l'indagine - la situazione è rapidamente peggiorata, in linea con l'aumento dei contagi; è stata decisa la chiusura del 57% delle attivita' industriali a partire dal 23 marzo (48% della produzione); il restante 43% di imprese ha continuato a lavorare a un ritmo molto ridotto, con poche eccezioni (alimentari e farmaceutico), a causa della più bassa domanda, delle difficolta' della logistica e del parziale blocco delle attivita' nei principali partner commerciali.

Cio' si e' tradotto in cancellazioni di ordini e blocco ulteriore delle filiere internazionali. I dati qualitativi disponibili confermano uno scenario estremamente negativo, nonostante le indagini siano state chiuse prima del lockdown del 23 marzo