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Economia
Coronavirus, De Luise (Confesercenti): “Liquidita immediata alle imprese"

L'ennesimo prolungamento del lockdown costera' altri 10 miliardi di fatturato alle imprese. La stima e' di Confesercenti, secondo cui si tratta di "una doccia gelata ed una fortissima delusione per moltissime attivita' che si stavano gia' preparando a implementare al dettaglio tutti i protocolli di sicurezza per riprendere gradualmente il lavoro. E che, in molti casi, ancora aspettano di fruire delle misure di sostegno di marzo, dal bonus all'accesso al credito agevolato".

"Gli imprenditori sono delusi e preoccupati", scrive la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. "Quasi un mese di ulteriore rinvio per le attivita' commerciali ed addirittura di piu' per ristoranti, bar e servizi alla persona, vuol dire aggravare ulteriormente la situazione economica, con il rischio concreto che molte attivita' chiudano per sempre. Inoltre, mancano del tutto risposte per il comparto turistico, le cui attivita' sono ancora in uno stato di profonda incertezza, senza fatturato e senza prospettive per il futuro".

"Riteniamo che un provvedimento cosi' atteso e cosi' importante per le nostre imprese, dovesse esserci prospettato in anticipo per poterlo concordare", continua De Luise. "Le attivita' commerciali, artigianali e di servizio di vicinato, cosi' come i mercati ambulanti, rappresentano un punto di riferimento sicuro, proprio perche' di prossimita', e possono riaprire in tutta sicurezza, rispettando i protocolli che abbiamo condiviso e sottoscritto. A tal proposito, abbiamo predisposto ipotesi specifiche categoria per categoria, che vi abbiamo gia' consegnato". 

"Lo stop e' ancora piu' grave", commenta De Luise, "se si considera che a tutt'oggi gli imprenditori non hanno alcuna certezza rispetto agli aiuti annunciati, pure a fondo perduto, che dovrebbero essere emanati in settimana. Anche i provvedimenti gia' varati non stanno funzionando come auspicato: in molti casi, le imprese ancora aspettano di fruire delle misure di sostegno, dal bonus all'accesso al credito agevolato. Gli 800 euro promessi sono importanti, ma non sufficienti. Vogliamo ridare vitalita' e futuro alle nostre attivita' e restituire il lavoro ai nostri dipendenti. Senza consumi interni, e senza le nostre imprese, e' impensabile rilanciare l'economia. Cosi' si fa un grande regalo all'online, che trasferisce ricchezza e risorse all'estero. Presidente", conclude De Luise, "noi siamo pronti a far ripartire le attivita' commerciali gia' dal 4 di maggio.

La possibilita' delle vendite d'asporto e' positiva: ma anche ristoranti, bar e servizi alla persona possono organizzarsi in totale sicurezza per riaprire prima. La cosa che le imprese oggi ci chiedono e' solo una: riaprire al piu' presto. Dobbiamo trovare delle soluzioni per coniugare salute e ripartenza, altrimenti l'emergenza sanitaria diventera' una catastrofe economica paragonabile ad una guerra. Noi siamo pronti a definire protocolli di sicurezza aggiuntivi, specifici per le nostre attivita': per questo Le chiediamo di incontrarci immediatamente, per discutere la riapertura anticipata e dare certezze alle imprese dimenticate da questo Dpcm".

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