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Economia
Covid addio,Piazza Affari meglio del 2019.L'industria italiana torna a correre

L'industria italiana ha macinato un primo semestre tonico, con i conti e la produzione che testimoniano la capacità della manifattura del Paese di sostenere la ripresa post pandemia, ma si prepara ad affrontare un secondo semestre pieno di incertezze. Anzi, secondo i dati di Intermonte elaborati per Il Sole 24 Ore, le 40 aziende dell'indice Ftse Mib hanno realizzato 272,4 miliardi di ricavi con utili netti per 23,7 miliardi: quattro volte meglio del 2020 (+380%) ma persino molto meglio (+22%) del 2019.

- LE SEMESTRALI

Forti di una produzione che secondo i dati Istat e' aumentata dell'1% fra aprile e giugno, dopo il +1,3% messo a segno nei primi tre mesi dell'anno, i grandi gruppi industriali italiani sono arrivati all'appuntamento del giro di boa del 30 giugno con i conti tirati a lucido. Stellantis, nel primo semestre, ha visto ricavi netti per 75,3 miliardi, in crescita del 46%, e un utile mostre di 5,9 miliardi. La forza dei numeri registrati ha portato il gruppo italo-francese ad alzare al 10% circa le stime sul margine operativo per l'intero esercizio. Anche un'altra societa' dell'automotive come Pirelli ha stupito analisti e investitori: il gruppo della Bicocca ha realizzato 131,6 milioni di utili e i risultati sono stati "supportati dalla generale ripresa della domanda e dai programmi chiave del piano industriale 2021-2022/2025". Ma la corsa non riguarda solo il comparto automobilistico: Interpump ha visto le vendite aumentare del 22,1% a 781,1 milioni, mentre l'utile e' raddoppiato a 128,3 milioni. Nel settore della difesa Leonardo ha visto crescere i ricavi (+7,9% a 6,3 miliardi), gli ordini (+9,5%) e soprattutto i margini, con l'Ebitda balzato del 37%. Proprio la forte acquisizione di ordinativi caratterizza anche tanti altri gruppi, come Maire Tecnimont o Fincantieri, che ha un carico di lavoro complessivo per 111 navi. 

 - COLLI DI BOTTIGLIA E VARIANTE DELTA

Al tempo stesso, pero', nonostante i conti solidi per i principali gruppi manifatturieri del Paese e la buona accoglienza che hanno ricevuto a Piazza Affari, l'orizzonte non e' sgombro da nubi. Che hanno due nomi: carenza di componenti e materie prime, a partire da quella di microchip, e variante Delta. Sono questi i due principali ostacoli sulla strada della ripresa italiana, che stanno arrivando a farsi sentire anche sulla produzione.

- A LUGLIO PRODUZIONE IN CALO

Secondo un'indagine rapida del Centro studi di Confindustria, infatti, a luglio la produzione industriale sarebbe calata dello 0,7%, confermando la perdita di abbrivio registrata nei mesi scorsi ed evidenziando come le attese siano meno favorevoli. "Gli indicatori congiunturali relativi al terzo trimestre continuano a segnalare una dinamica positiva dell'attivita' nell'industria, con ordini in aumento (a partire da quelli relativi alla componente interna) e attese di produzione favorevoli", evidenzia il Centro studi di Confindustria, ma al tempo stesso "non e' escluso che nei mesi estivi si osservi un rallentamento rispetto alla dinamica registrata in primavera". Gia' ad agosto si potrebbero sentire i primi contraccolpi sulla fiducia di imprese e famiglie. 

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