Crac Cirio, Geronzi condannato a quattro anni in via definitiva - Affaritaliani.it

Economia

Crac Cirio, Geronzi condannato a quattro anni in via definitiva

Processo da rifare per Sergio Cragnotti. Cirio, il crac da 1,1 miliardi che ha generato danni per 35 mila risparmiatori. La vicenda

La Cassazione ha confermato quasi totalmente il verdetto del 10 aprile 2015 dalla Corte d'Appello di Roma per il crac Cirio. Solo Sergio Cragnotti ha ottenuto "l'annullamento con rinvio alla Corte d'Appello di Roma per nuovo esame del capo I lettera 'E' relativo alla vicenda 'Bombril' per la quale aveva riportato 7 anni di reclusione divenuti poi 8 anni e 8 mesi con gli altri reati". Bombril, ha spiegato l'avvocato Massimo Krogh difensore di Cragnotti "e' il capo fondamentale dal quale partivano i 7 anni di pena base, per questo e' un risultato molto positivo".

Definitiva invece la condanna a 4 anni di reclusione per l'ex banchiere (Capitalia, Mediobanca e Assicurazioni Generali) Cesare Geronzi per lui 3 anni sono coperti dall'indulto. Definitive inoltre le condanne per il figlio di Cragnotti, Andrea, che aveva 2 anni e 4 mesi di reclusione coperti da indulto e confermata la prescrizione per bancarotta preferenziale per gli altri due figli di Cragnotti Elisabetta e Massimo che in appello avevano ottenuto l'assoluzione per le altre imputazioni.

Geronzi Arpe
 

La Cassazione inoltre ha confermato la condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione per Filippo Fucile, genero di Cragnotti (anche per lui 3 anni coperti da indulto), confermata anche la condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione per Ettore Quadrani, consigliere di Cirio (anche per lui 3 anni coperti da indulto). Sentenza irrevocabile di condanna a 2 anni di reclusione, coperti da indulto, anche per gli ex funzionari della Banca di Roma Pietro Celestino Locati e Antonio Nottola.

Quello della Cirio è stato un crac da 1,125 miliardi di euro che spazzò via i risparmi di oltre 35 mila investitori, anche se appena 13mila si sono costituiti parte civile nel processo. Le indagini della Procura di Roma sul Gruppo Cirio partirono nell'estate del 2003 in seguito al mancato pagamento di un bond da 150 milioni di euro. Un 'pool' di magistrati si mise al lavoro cercando di fare luce sull'emissione di nove bond dal 30 maggio 2000 al 31 maggio 2002, individuando tra i responsabili del fallimento l'allora patron della SS Lazio, Sergio Cragnotti, tutti i suoi familiari e pezzi da novanta della finanza e del mondo del credito dell'epoca, a cominciare dall'ex presidente di Banca di Roma, Cesare Geronzi, dall'ex amministratore delegato di Bpl Gianpiero Fiorani fino agli ex vertici del San Paolo Imi, subito usciti di scena in sede di udienza preliminare.

sergio cragnotti
 

Bancarotta distrattiva, bancarotta preferenziale e truffa (le ultime due gia' prescritte in appello) i reati contestati dalla Procura convinta che il crac della Cirio fosse la conseguenza di una serie di operazioni che, tramite il passaggio di finanziamenti da alcune aziende del gruppo ad altre, finirono per prosciugare le casse e far contrarre debiti sempre maggiori con gli istituti di credito. Debiti che, in buona parte, pesarono sulle spalle dei risparmiatori con l'emissione dei bond, anche se le banche ben sapevano che Cirio navigava da tempo in pessime acque. Le indagini misero in discussione anche l'operato di amministratori e sindaci del gruppo Cirio accusati di aver preso parte alla stesura di bilanci non veritieri sullo stato di salute delle varie societa' riconducibili a Sergio Cragnotti.

Queste le principali tappe della vicenda giudiziaria:
- 11 febbraio 2004: Sergio Cragnotti viene arrestato nella sua tenuta a Montepulciano, in Toscana. Dopo quattro mesi passati nel carcere romano di Regina Coeli, ottiene i domiciliari il 16 giugno successivo. La Cassazione conferma la legittimita' della misura cautelare.
- 25 settembre 2007: il gup di Roma Barbara Callari rinvia a giudizio Cragnotti, Geronzi e altre 33 persone.
- 4 luglio 2011: la prima sezione penale del Tribunale della Capitale infligge una condanna a 9 anni a Cragnotti. Cesare Geronzi viene condannato a 4 anni. Assolti la moglie dell'ex patron della Lazio, Flora Pizzichemi, e l'ex ad di Bpl Gianpiero Fiorani.
- 22 maggio 2014: si chiude la transazione con il responsabile civile Unicredit (ex Banca di Roma) che frutta a creditori e risparmiatori un risarcimento danni pari a 220 milioni di euro.
- 10 aprile 2015: si chiude il processo d'appello con una lieve riduzione di pena per Cragnotti (8 anni e 8 mesi) e la conferma della condanna di primo grado per Geronzi.
- 5 ottobre 2017: il pg di Cassazione Francesco Mauro Iacoviello chiede di ridurre le pene per Cragnotti e Geronzi, sollecitando l'annullamento senza rinvio "per non aver commesso il fatto" in relazione ad alcuni capi di imputazione contestati.
- 6 ottobre 2017: se per Geronzi diventa definitiva la condanna a 4 anni di reclusione, per Cragnotti la Cassazione dispone un processo d'appello bis sulla vicenda Bombril, confermando, invece, la responsabilita' per altri episodi di bancarotta