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Economia
Crisi, Istat: "L'economia italiana resta debole"

I dati piu' recenti sull'economia italiana delineano "uno scenario di persistente debolezza dei livelli di attivita' economica". Lo rileva l'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana. "A settembre, il clima di fiducia dei consumatori ha segnato la seconda flessione consecutiva, mentre le aspettative delle imprese sono risultate in miglioramento, attestandosi tuttavia sui livelli dello scorso giugno. L'indicatore composito anticipatore, aggiornato tenendo conto delle informazioni piu' recenti, segna nell'ultimo mese l'ottava variazione negativa consecutiva". Nel secondo trimestre del 2016, spiega l'Istat, la revisione dei conti nazionali ha confermato la variazione nulla del Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, rispetto al trimestre precedente. La variazione congiunturale degli investimenti fissi lordi e' risultata pari a +0,2% in rialzo rispetto a -0,3% della stima precedente.

A luglio, l'attivita' produttiva del settore industriale (al netto delle costruzioni) ha registrato incremento (+0,4%) che ha interessato tutti i comparti: i beni di consumo (+2,0%), i beni strumentali (+1,1%), i beni intermedi (+0,9%) e, in misura piu' limitata, l'energia (+0,5%). Nella media del trimestre maggio-luglio 2016, tuttavia, la produzione e' diminuita dello 0,5% in termini congiunturali. La dinamica positiva dell'attivita' del settore manifatturiero e' confermata dai dati del fatturato, misurato a prezzi correnti: a luglio si e' rilevato un incremento congiunturale del 2,1% determinato dall'andamento favorevole del mercato interno (+3,2%) e dalla sostanziale stabilita' del mercato estero. Nello stesso mese gli ordinativi hanno subito una decisa flessione su base congiunturale (-10,8%) determinata dal risultato eccezionalmente elevato registrato nel mese precedente (+14,3% rispetto a maggio). Tuttavia nel trimestre maggio-luglio gli ordinativi evidenziano una crescita dell'1,9%. Nel secondo trimestre 2016, la spesa delle famiglie per consumi finali ha mantenuto ritmi di crescita contenuti (+0,2 rispetto al trimestre precedente).

A fronte di un incremento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici (+1,3%), significativamente piu' elevato dell'aumento dei consumi finali, la propensione al risparmio e' salita al 9,6%, con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il deflatore implicito dei consumi ha registrato un lieve incremento (+0,1%) in termini congiunturali, favorendo un aumento del potere di acquisto delle famiglie (+1,1%). A settembre, dopo sette mesi di valori negativi, l'inflazione e' risultata leggermente positiva. La variazione tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettivita' nazionale (+0,1%) ha segnato un recupero di 0,6 punti percentuali rispetto al minimo toccato in aprile (-0,5%). In settembre le attese delle imprese che producono beni per il consumo finale non evidenziano cambiamenti significativi delle politiche di prezzo, con un sostanziale equilibrio tra chi prevede rincari dei listini nel breve termine e chi ne prospetta riduzioni. Tra i consumatori, viceversa, crescono le attese di un leggero recupero dell'inflazione.

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