DB, perdita di 6,2 mld nel trimestre. Per la prima volta nella crisi niente cedola - Affaritaliani.it

Economia

DB, perdita di 6,2 mld nel trimestre. Per la prima volta nella crisi niente cedola

Maxi-perdita in vista per un altro dei maggiori simboli dell'economia e della finanza tedesche. Deutsche Bank sarà infatti costretta a contabilizzare nel conto economico del terzo trimestre oneri straordinari per 5,8 miliardi di euro. Il profit warning, giunto a pochi giorni dall'analogo avvertimento di Volkswagen per le conseguenze del Dieselgate, è stato lanciato ieri sera dalla maggior banca tedesca per capitalizzazione di mercato insieme all'indicazione sul possibile taglio del dividendo. Inoltre Deutsche Bank, costretta a svalutare attività nei segmenti dell'investiment banking, del retail banking e del private banking, prevede per il trimestre di registrare una perdita netta di 6,2 miliardi di euro.

Notizie che hanno penalizzato il titolo sul listino di Francoforte dove le azioni DB hanno lasciato sul terreno il 3,45% a 24,93 euro. Dopo un’apertura in rosso del 3% (in scia all’annuncio del profit warning) ha girato in rialzo dopo che Moody’s ha promosso le banche tedesche con un report giudicando molto positiva l'introduzione delle norme sulla risoluzione bancaria, poi però ha ripreso a scendere.

La banca, una delle maggiori dell'Eurozona per attivi di bilancio, ha spiegato che la maggior parte delle svalutazioni nel conto economico trimestrale del 29 ottobre prossimo sono state determinate da requisiti patrimoniali sempre più stringenti che stanno riducendo il valore delle attività in particolare nell'investment banking. Per Deutsche Bank i vincoli agli utili, uniti con le richieste delle autorità di vigilanza di aumentare gli accantonamenti, hanno portato le attività di investment bank, in particolare il business Bankers Trust acquisito nel 1999, a non generare profitti come nel passato.

Per gli analisti le svalutazioni rappresentano il riconoscimento finale della nuova realtà da parte dei vertici aziendali e il tentativo di fissare nuovi parametri per le performance del futuro. Tra gli oneri figurano inoltre la svalutazione della controllata Postbank, che Deutsche Bank intende dismettere, e la necessità di accantonare 1,2 miliardi a riserva legale contro i numerosi contenziosi in essere. Tra gli oneri figura anche la svalutazione per 600 milioni di euro della partecipazione del 20% detenuta nel capitale della banca commerciale cinese Hua Xia Bank Co., anche questa messa in vendita perchè non piu' complementare con la strategia dell'istituto di credito tedesco.

Al netto degli oneri, il conto economico sarà comunque chiuso in perdita per circa 400 milioni di euro. Non solo. Nel quadro di un ampio programma di taglio dei costi e di riallineamento del business ai cambiamenti del mercato, il consiglio di gestione intende raccomandare "una riduzione o la possibile cancellazione" del dividendo per il 2015.

Si tratta di una misura senza precedenti per la banca che ha continuato a remunerare gli azionisti anche nel corso della crisi del 2008-09. Negli ultimi sei anni la banca ha distribuito infatti una cedola di 75 centesimi di euro per azione. Le misure riflettono gli sforzi dei nuovi vertici per semplificare e ridurre il perimetro delle attività. John Cryan, co-amministratore delegato solo dallo scorso luglio, e la sua squadra stanno delineando un piano di misure radicali per tagliare i costi, aumentare la redditività e consentire alla banca di superare i recenti passi falsi con le autorità di vigilanza.