"Com’era prevedibile, nelle 11 regioni che attualmente si trovano in zona rossa prolifera il lavoro nero e l’abusivismo. Uno dei settori più colpiti è sicuramente il settore del benessere. La chiusura per decreto dei centri estetici, dei barbieri e dei parrucchieri ha dato una grande spinta a chi - armato di creme, lamette, forbici e con il phon in valigetta - gira per le case private praticando abusivamente queste attività, violando ogni limitazione alla mobilità e tutte le norme in materia di sicurezza", afferma la Cgia, che, oltre a denunciare la mancanza di controlli da parte delle forze dell’ordine, segnala che "la cosa paradossale di tutta questa vicenda è che lo stop imposto alle attività regolari - dove tutto era tracciato, si lavorava solo per appuntamento, non c’erano assembramenti e ogni operazione era sottoposta a rigorosi protocolli di igiene introdotti ben prima dell’avvento del Covid - lascia ora enormi spazi agli abusivi che girano tranquillamente per le abitazioni delle clienti. Una piaga, quella del lavoro nero, che avvicinandosi alle festività pasquali è destinata ad aumentare ulteriormente e rappresenta non solo una concorrenza sleale nei confronti dei professionisti di questo settore, ma anche un grosso rischio per la tutela della salute pubblica".
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