Economia
Dl Asset, ok definitivo alla Camera. Taxi, caro voli e banche: le novità

155 sì, 108 no e due astenuti a Montecitorio
Il dl prevede che gli istituti di credito possano scegliere di non pagare la tassa, destinando un importo pari a 2,5 volte il valore dell’imposta al rafforzamento del patrimonio
L’ultima revisione della norma contenuta nel decreto Asset, approvato in via definitiva dall’Aula della Camera con 155 sì, 108 no e due astenuti, prevede che gli istituti di credito possano scegliere di non pagare la tassa, destinando un importo pari a 2,5 volte il valore dell’imposta al rafforzamento del patrimonio. Inoltre è stato modificato il tetto massimo dell’imposta, che passa dallo 0,1% del totale dell’attivo allo "0,26% dell’importo complessivo dell’esposizione al rischio su base individuale", escludendo i titoli di Stato.
"L’imposta straordinaria è determinata applicando un’aliquota pari al 40% sull’ammontare del margine degli interessi ricompresi nella voce 30 del conto economico redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 che eccede per almeno il 10 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022", si legge nel testo.