Economia
Eni, quadruplicato l'utile nel secondo trimestre a 3,8 miliardi

Garantiti investimenti per 3,4 miliardi. Avviati nuovi progetti in Qatar e Mozambico, oltre al rafforzamento della partnership con Algeria, Congo ed Egitto
Eni, utile quadruplicato
Eni ha chiuso il secondo trimestre dell'anno con un utile netto adjusted pari a 3,808 miliardi di euro, in netta crescita rispetto ai 929 milioni dello stesso periodo del 2021. Il dato del primo semestre si attesta 7,078 miliardi contro 1,199 miliardi dei primi sei mesi dello scorso anno. L'andamento, sottolinea la società in una nota, è stato "sostenuto dal robusto utile operativo a cui si aggiunge la positiva performance delle partecipazioni valutate all’equity e la riduzione del tax rate (sostanzialmente invariato nel confronto con il primo trimestre 2022). La variazione del tax rate rispetto al secondo trimestre 2021 riflette un migliore mix geografico degli utili imponibili, gli effetti dello scenario nell'E&P e la migliore redditività delle controllate italiane nel settore downstream e, su base semestrale, anche del midstream". Il consiglio di amministrazione di Eni ha approvato un nuovo programma di acquisto di azioni proprie da realizzarsi entro aprile 2023, che prevede un esborso minimo di 1,1 miliardi di euro, incrementabile fino a un massimo di 2,5 miliardi in funzione dell’andamento dello scenario.
Descalzi: "Stiamo garantendo approvvigionamenti alternativi"
L'Eni ha "profuso il massimo impegno nel garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, continuando nel mentre ad attuare la nostra strategia di decarbonizzazione". Lo afferma in una nota l'ad della società, Claudio Descalzi. "In un contesto di incertezza e volatilità dei mercati", sottolinea, "ci siamo attivati rapidamente per garantire nuovi flussi di approvvigionamento. Dopo gli accordi sulle forniture di gas con i nostri partner in Algeria, Congo ed Egitto nella prima parte dell’anno, a giugno Eni è entrata nel progetto North Field East in Qatar, il più grande sviluppo di Gnl al mondo. In Africa orientale, abbiamo avviato la produzione di gas del progetto Coral South Flng operato da Eni, il primo a valorizzare il grande potenziale del Mozambico. In Italia, ci siamo proattivamente impegnati nella ricostituzione degli stoccaggi di gas in previsione della prossima stagione invernale e le nostre raffinerie hanno aumentato significativamente i tassi di lavorazione per garantire un adeguato flusso di prodotti petroliferi per soddisfare la richiesta di mercato".
Descalzi: "L'ipo di Plenitude è solo rinviata"
In Plenitude, prosegue l'ad "il programma di espansione della capacità di generazione da fonti rinnovabili prosegue verso l’obiettivo di superare i 2 Gw entro la fine dell'anno; date le condizioni di mercato, l'Ipo è stata rimandata ma rimane nei nostri piani". Il business Eni della mobilità sostenibile, rimarca Descalzi, "incrementerà il valore delle nostre bioraffinerie, facendo leva sull’integrazione verticale con il nostro innovativo agri-business e il portafoglio di soluzioni decarbonizzate. Tecnologie breakthrough sono il motore del nostro sviluppo come testimonia la costruzione in corso dell’impianto dimostrativo di fusione magnetica che punta a produrre energia netta da fusione nel 2025".
Quanto ai risultati finanziari conseguiti, rileva l'ad "sono sostenuti dalla costante attenzione all’efficienza e al controllo dei costi. L'Ebit adjusted del Gruppo nel trimestre è stato di 5,8 miliardi di euro trainato dai business E&P e R&M; l'utile netto adjusted è stato di 3,8 miliardi. Con un flusso di cassa adjusted di 10,8 miliardi abbiamo finanziato investimenti organici per 3,4 miliardi e la politica di distribuzione dell’intero anno. I solidi risultati conseguiti e l’aggiornamento delle nostre previsioni sul mercato di riferimento", conclude Descalzi, "ci consentono di migliorare la remunerazione degli azionisti aumentando il programma 2022 di acquisto di azioni proprie a 2,4 miliardi".