Pillole d'Europa
CONFEDIR PER SINERGIE SINDACALI E PROGETTI PER LA TUTELA DEI PENSIONATI
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

prof. Michele Poerio, segretario generale CONFEDIR, presidente FEDERSPEV
di Cinzia Boschiero
Domanda: c’è un fermento sindacale in Unione europea come in Italia e ci sono fondi europei per le sinergie sindacali? Marco Turessio
Risposta: sì. Ci sono sinergie sindacali europee e fondi e progetti europei per la tutela dei lavoratori e delle realtà che se ne occupano. I sindacati possono accedere a diversi fondi europei per progetti su formazione, occupazione, inclusione sociale e innovazione, tramite programmi quadro come FSE+ (Fondo Sociale Europeo Plus) per l'occupazione e la formazione, programmi tematici (es. Horizon Europe per ricerca, Erasmus+ per istruzione) e bandi specifici gestiti direttamente dalla Commissione Europea (fondi diretti) su aree come cittadinanza (CERV) o settore digitale. L'accesso avviene tramite bandi pubblici ("calls for proposals") pubblicati sui portali comunitari, che richiedono la partecipazione a reti o consorzi transnazionali per progetti su lavoro, inclusione, ambiente e altro a tutela dei lavoratori; oltre ai fondi per la gestione dei migranti e del loro collocamento lavorativo. Tra le realtà più attive c’è CONFEDIR. “La nostra Confederazione,” sottolinea il prof. Michele Poerio, segretario generale CONFEDIR,” si distingue per la serietà dei dati e delle proposte che periodicamente sottoponiamo all’attenzione dei Governi in carica e a Roma nei giorni 18 e 19 dicembre 2025 al centro congressi Cavour si tiene il Congresso CONFEDIR in cui sarà eletta in continuità di vedute, la nuova governance e saranno presentate le linee guida 2026-2029”. Si procederà alla elezione del Segretario Generale, del Presidente, del Segretario Generale Vicario, del Segretario Nazionale Organizzativo, del Collegio dei Probiviri e del Collegio dei Sindaci; alla proposta ed approvazione delle direttive dell’azione sindacale della Confederazione e degli indirizzi generali e programmatici 2026- 2029. La CONFEDIR è la Confederazione dei dirigenti, funzionari, quadri, ed alte professionalità, in servizio ed in quiescenza e si prefigge lo scopo della rappresentanza unitaria, della tutela, della crescita professionale delle classi dirigenti e delle elevate professionalità del Paese. “In questo periodo di incertezze e crisi internazionali,” spiega il prof. Michele Poerio,” il nostro ruolo è fondamentale a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. Inoltre informiamo sui PEPP e lavoriamo per fare ripartire il dialogo tra le parti sociali. Dal 1980 puntiamo all’unione delle organizzazioni sindacali di dirigenti, funzionari, alte professionalità di Stato, Parastato, Regioni ed Enti Locali e siamo integrati a pieno titolo da organizzazioni operanti nell’ambito della sanità, dell’università e della ricerca. Il nostro contributo e le nostre linee guida toccano temi di estrema attualità in cui i nostri esperti presentano proposte importanti per scelte strategiche di gestione in diversi settori, dalla previdenza, alla sanità, alla sicurezza nei luoghi di lavoro”.
A Bruxelles, al Congresso CESI Independent Trade Unions era stata approvata la mozione CONFEDIR che chiedeva regole comuni per il pensionamento e la salvaguardia dei trattamenti maturati in ogni Paese europeo e in particolare in Italia. CONFEDIR sottolinea che è importante che in tutta l’Unione Europea ci siano le stesse regole in materia di trattamenti pensionistici, nonché misure che garantiscano la proporzionalità ed adeguatezza delle pensioni. Sono necessarie misure giuste ed eque che tutelino le persone anziane ed il potere d’acquisto delle loro pensioni. I PEPP (Pan-European Personal Pension Products) sono prodotti pensionistici individuali paneuropei, volontari e portabili tra i Paesi UE, introdotti per integrare le pensioni pubbliche e private esistenti, offrendo costi contenuti e la possibilità di continuare a risparmiare nello stesso prodotto anche cambiando paese di residenza o lavoro. La due giorni della CONFEDIR a Roma (18-19 dicembre) sarà pertanto un’occasione per far sentire la voce delle maggiori organizzazioni sindacali rappresentative dei dirigenti, quadri ed alte professionalità del settore privato e pubblico. La politica sindacale attrattiva della CONFEDIR e la precisa scelta politica, di prediligere la tutela e la rappresentanza politica, istituzionale e sindacale dei quadri, figura manageriale questa, che nelle aziende costituisce l’anello di congiunzione tra il personale operativo e il top management ha confermato un costante e notevole incremento della rappresentanza della categoria. “Auspichiamo”, dice il prof. Michele Poerio,” per il futuro che ci siano nuove adesioni di organizzazioni sindacali, una continuità nella politica sindacale e un dialogo sempre più intenso con le istituzioni, per realizzare tutto ciò occorrerà impegno, responsabilità, collaborazione e fiducia da parte di ciascuno”. La CONFEDIR è riconosciuta Parte Sociale sin dalla sua nascita. Ha sottoscritto gli accordi sul lavoro del 1993 e del 1998, il Protocollo sul welfare del luglio 2007 nonché, quello del gennaio 2009 sulla riforma degli assetti contrattuali. partecipando al confronto con il Governo e le diverse Istituzioni Nazionali e territoriali e fornendo costantemente il proprio contributo. Nel 2021 nel pieno della triplice emergenza sanitaria, economica e sociale la CONFEDIR ha sottoscritto con il Ministro per la Pubblica Amministrazione il Patto per l’Innovazione del Lavoro Pubblico e la Coesione Sociale, aventi come obiettivi principali la riforma della Pubblica Amministrazione ed il rinnovo dei Contratti collettivi nazionali di lavoro del pubblico impiego. La CONFEDIR è riconosciuta come facente parte del Partenariato economico e sociale del Paese. La CONFEDIR si prefigge lo scopo della rappresentanza unitaria, della tutela, della crescita professionale delle classi dirigenti e delle elevate professionalità del Paese. La Confederazione collabora è presente al CNEL con un proprio rappresentante e si impegna, da sempre, per la tutela delle dignità e degli interessi del personale rappresentato e, nei momenti di confronto sindacale sui maggiori temi sociali, assicura il proprio contributo per affrontare con capacità e professionalità i problemi del mondo del lavoro e dei lavoratori. CONFEDIR contro la perequazione delle pensioni ha promosso e proseguirà a promuovere una serie di azioni legali sia a livello nazionale che europeo, confidando nel rispetto dei valori e principi costituzionali vigenti. Ribadisce che da anni si attende una riforma organica del sistema previdenziale, dettata dall’aggravarsi delle criticità in termini di sostenibilità e dalla consapevolezza che la concessione di trattamenti non supportati da corrispondente gettito contributivo ha effetti sul disavanzo contributivo e sul debito pubblico.
Domanda: ci sono progetti europei dei sindacati per tutelare le persone più fragili e per i pensionati e non solo dei lavoratori? Vincenzo Prandi
Risposta: i sindacati europei partecipano attivamente a progetti finanziati dall'Unione Europea attraverso programmi come Erasmus+, Horizon Europe e NextGenerationEU, focalizzandosi su temi come il rafforzamento del dialogo sociale (es. progetto SD4EU), la transizione giusta ("Just Transition"), parità di genere, competenze digitali (es. progetto CAVE), e lotta alla precarietà, tramite formazione, creazione di strumenti (toolkit) e promozione di politiche di inclusione e diritti lavorativi a livello transnazionale. Per il dialogo sociale progetti come SD4EU migliorano le capacità delle parti sociali su parità salariale e protezione sociale; per la formazione il progetto CAVE (CISL Scuola) sviluppa competenze digitali per insegnanti tramite Erasmusplus, mentre altri progetti formano i sindacalisti su temi specifici. Ci sono poi progetti finanziati dalla Commissione europea che preparano i sindacati alla transizione ecologica, creando manuali e figure di esperti per supportare i lavoratori e le aziende. Inoltre per la lotta contro la precarietà c’è la Confederazione europea dei sindacati (https://etuc.org/en ) che promuove azioni contro lavoro precario e salari inadeguati, con campagne e monitoraggio. Mentre per inclusione e diversità sono cofinanziati progetti congiunti, come quello con ITC-ILO, che si concentrano su parità di genere, migranti e lavoratori atipici, creando strumenti per sindacati più inclusivi. La CSE Confederazione Indipendente Sindacati Europei (https://www.cse.cc/), è una confederazione sindacale intercategoriale; è riconosciuta quale confederazione rappresentativa nel settore del Pubblico Impiego e del lavoro privato. Il Centro Risorse Europeo per il Dialogo Sociale (in precedenza Centro Risorse CES) è stato sviluppato dalla CES per rafforzare le conoscenze e le competenze delle organizzazioni sindacali nazionali dell'UE in materia di dialogo sociale. Il Centro Risorse Europeo per il Dialogo Sociale comprende una serie di misure che rispondono alle esigenze specifiche dei sindacalisti coinvolti nelle negoziazioni sul dialogo sociale a livello nazionale ed europeo ( link https://resourcecentre.etuc.org/about-us). Ad esempio il progetto europeo ETUC STAND puntava a rafforzare l'intervento sindacale per rappresentare gli interessi sociali nel processo di normazione a livello europeo. Il progetto ETUC STAND, volto a sostenere e rafforzare la rappresentanza sindacale e l'effettiva partecipazione alla normazione europea, è stato lanciato nel 2015 con il sostegno finanziario della Commissione Europea e dell'Associazione Europea di Libero Scambio (EFTA). Mentre ad esempio il progetto europeo industriAll Europe ha puntato a rafforzare la capacità dei sindacati nel promuovere il dialogo sociale e la contrattazione collettiva per garantire una transizione giusta e un mercato del lavoro più equo ed inclusivo. I sindacati partecipanti hanno acquisito le competenze necessarie per affrontare e gestire la transizione verso un'industria verde e digitale. L'industria e il mercato del lavoro europei stanno attraversando cambiamenti senza precedenti, dovuti alla trasformazione verde e digitale, al pacchetto "Fit for 55", all'Agenda Digitale dell'UE, alle crisi geopolitiche e alla ripresa dalla pandemia di COVID-19. Queste sfide sono enormi e richiedono risposte da parte dei sindacati. Il progetto ha dotato i sindacati di conoscenze e strumenti per approfondire le best practices e le modalità anche per ribadire le pari opportunità nei diversi settori. Si sono svolti tre workshop tematici, ciascuno dei quali ha commissionato un'importante relazione a esperti esterni, prima che il progetto si concludesse con una conferenza europea finale. I risultati del progetto sono stati utilizzati dalle affiliate di industriAll Europe in 39 Stati europei. IndustriAll Europe, a sua volta, ha utilizzato gli insegnamenti tratti dal progetto per influenzare l'elaborazione delle politiche a livello comunitario con un dialogo aperto con le istituzioni europee. Poi c’è l'Istituto Sindacale Europeo che è il centro indipendente di ricerca e formazione della Confederazione Europea dei Sindacati (CES), che a sua volta riunisce i sindacati europei in un'unica organizzazione ombrello europea. L'Istituto mette le sue competenze, acquisite in particolare nell'ambito dei suoi legami con università, reti accademiche e di esperti, al servizio degli interessi dei lavoratori a livello europeo e del rafforzamento della dimensione sociale dell'Unione europea a favore di tutti i lavoratori e soprattutto per le fasce più fragili. Ci sono vari progetti quali il progetto ADAPHEAT - Adattamento al caldo e ai cambiamenti climatici sul lavoro- Contrattazione collettiva e dialogo sociale per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori, il benessere e la produttività nell'affrontare il caldo e le ondate di calore. Si scambiano esperienze negli Stati membri dell’UE. Questo progetto studia le politiche pubbliche in materia di salute e sicurezza sul lavoro, il dialogo sociale e le esperienze di contrattazione collettiva, a diversi livelli, in cinque paesi (IT, HU, NL, GR, ES) e a livello UE, e apprende come gli attori sociali stiano affrontando le sfide dell'adattamento ai cambiamenti climatici, in diversi contesti di relazioni industriali, socio-economici e politici. La ricerca produce un rapporto comparativo finale e un breve opuscolo in cinque lingue. Il progetto europeo BARMETAL si è proposto invece di analizzare la situazione attuale e le opportunità per rafforzare la contrattazione collettiva nell'industria metalmeccanica in un contesto di cambiamento tecnologico, tra cui in particolare la digitalizzazione, l'automazione e la decarbonizzazione. Con questo obiettivo, il progetto risponde direttamente all'evidenza che la pandemia di Covid-19 ha accelerato la diffusione della tecnologia e la trasformazione digitale delle industrie e dei luoghi di lavoro metalmeccanici, ingegneristici e tecnologici. Ciò ha accresciuto l'urgenza e la necessità per le parti sociali di trovare approcci congiunti per gestire una trasformazione digitale rapida e sostenibile. Mentre il progetto CARE4CARE indaga le condizioni di lavoro degli operatori socio-sanitari, la loro percezione del proprio ambiente di lavoro e le dinamiche di esclusione in sette Stati membri dell'UE (Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Svezia). Attraverso una prospettiva comparativa e multidisciplinare, CARE4CARE mira a sviluppare strumenti adeguati per migliorare la qualità del lavoro, contrastare la discriminazione e promuovere l'inclusione sociale. I progetti europei per i pensionati si concentrano su invecchiamento attivo, redditi adeguati, assistenza sanitaria e sociale, e inclusione, attraverso iniziative come il Partenariato Europeo per l'Innovazione (EIP-AHA) e proposte di nuove direttive, mirando a migliorare la qualità della vita, garantire protezione sociale e sostenere l'economia, sfruttando anche fondi come NextGenerationEU e programmi specifici come Horizon Europe, pur con disparità tra i vari Stati. In Italia è molto attiva FEDERSPEV per la tutela dei pensionati. La FEDER.S.P.e V. (Federazione Nazionale Sanitari Pensionati e Vedove) è infatti l'unica associazione sindacale che non si occupa solo di titolari di pensione, ma si fa carico istituzionalmente anche dei problemi dei loro superstiti, che entrano a far parte in prima persona degli Organi Direttivi dell'Associazione stessa.
