Economia
Ex Ilva, Jindal verso la rinuncia. Il futuro di Taranto è un rebus: c'è tempo fino a mezzanotte
Il gruppo indiano dell’acciaio potrebbe non presentare più l'offerta. Corsa contro il tempo per cercare compratori

Adolfo Urso
Ex Ilva, ore decisive per il futuro di Taranto. Le offerte entro la mezzanotte
A mezzanotte di oggi scadrà il termine ultimo per presentare le offerte per l'ex Ilva di Taranto. Il nuovo bando era stato aperto d'urgenza in piena estate per scongiurare la chiusura dell'acciaieria dopo la rinuncia degli azeri di Baku Steel a causa soprattutto del nodo rigassificatore. L'altro colosso che si era interessato all'impianto però - in base a quanto risulta a Il Fatto Quotidiano - sembra averci ripensato e questo potrebbe rappresentare un grosso problema a poche ore dalla scadenza del bando. Si tratta del gruppo indiano Jindal, nato da una costola della famiglia Jindal (l’altro ramo è impegnato in Italia a Piombino), era l’ultimo potenziale partner industriale rimasto nella procedura.
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Se questa rinuncia dovesse essere confermata, il futuro di Taranto diventerebbe un rebus, visto che in corsa per acquistare l’intero gruppo rimarrebbero solo due fondi americani, Bedrock e, negli ultimi giorni, Flacks Group, attivi in operazioni di "ristrutturazione" di gruppi in difficoltà e per questo le offerte sarebbero a cifre simboliche e prive di peso industriale. A rendere ancor meno probabile l’ipotesi che Jindal resti in gara - prosegue Il Fatto - c’è l’offerta che il gruppo ha fatto in Germania per rilevare la divisione siderurgica di Thyssenkrupp, in forte crisi a causa degli elevati prezzi dell’energia dopo lo stop al gas russo e le difficoltà del settore in Europa, fiaccato dalla concorrenza cinese e da una crisi da sovracapacità produttiva.