Economia
Ex Ilva, caos infinito a Taranto: il rischio di una nuova gara. Urso: "Piena funzionalità di tutti e tre gli altoforni a inizio 2026"
Puglia, Emiliano: "Accordo in giornata? Escluso categoricamente"

Urso: "Piena funzionalità di tutti e tre gli altoforni a inizio 2026"
"La piena funzionalità di tutti e tre gli altoforni di Taranto è stata garantita per il primo trimestre del prossimo anno". Lo afferma il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, a margine del tavolo sull'ex Ilva. "Prima si fa la manutenzione ordinaria di Afo4, poi la manutenzione straordinaria revamping di Afo2" e poi i lavori necessari per Afo1 "quando sarà disposto il dissequestro", aggiunge. "Noi speriamo che, anche in seguito di questo clima così collaborativo raggiunto con gli enti locali, tutti partecipino al progetto - non di un governo o della città di Taranto - ma dell'Italia e chiamo tutte le istituzioni alla piena responsabilità", dichiara Urso.
Fonti Mimit, impegno a firmare accordo su ex Ilva il 15
Dopo quasi 8 ore si sta per concludere una riunione molto proficua che ha consentito di approfondire tutti i fattori in campo. È quanto si apprende da fonti del Mimit. È stato assunto un impegno da parte degli enti presenti al tavolo a sottoscrivere l'accordo interistituzionale che sarà alla base della revisione dell'autorizzazione Aia. alla riunione già convocata per martedì 15 al fine di consentire ulteriori approfondimento sulle due opzioni di lavoro emerse
Ex Ilva, il futuro nel giro di pochi giorni: ecco che cosa sta succedendo. Mossa a sorpresa del governo?
È in corso il tavolo a oltranza sull’ex Ilva convocato al Mimit a cui sono presenti tutte le amministrazioni nazionali e locali della Puglia, coinvolte nella sottoscrizione dell’Accordo di Programma interistituzionale per la decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto. Partecipano Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy; i commissari di Acciaierie d’Italia Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori, Davide Tabarelli; Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia; Fabio Spada, sindaco del Comune di Statte; Gianfranco Palmisano, presidente della Provincia di Taranto; da remoto Giovanni Gugliotti, commissario straordinario dell’Autorità del sistema portuale Mar Ionio.
Michele Emiliano ha escluso “categoricamente” la possibilità di arrivare oggi a un’intesa sull’accordo di programma sull’ex Ilva. Oggi, al Ministero delle Imprese, il ministro Adolfo Urso ha convocato un incontro a oltranza del Governo con gli enti locali. "Oggi comincia una trattativa sostanzialmente da zero" ha detto il presidente della Regione Puglia. "È piuttosto semplice passare la palla così, c’è da fare un ragionamento serio sul futuro di un territorio che ha dato tanto in termini di sacrifici. Un territorio che merita di essere risarcito” così il sindaco di Taranto, Piero Bitetti.
Sono giorni cruciali per il futuro dell'ex Ilva di Taranto. Il destino dell'acciaieria è appeso a un filo dopo l'uscita di scena dei vincitori della gara, gli azeri di Baku Steel. Il gruppo ha deciso di sfilarsi dopo il mancato accordo (tra le altre cose) sul rigassificatore, progetto bocciato da enti locali e Regione Puglia. Ieri - riporta Il Sole 24 Ore - c'è stato l’incontro al ministero delle Imprese e del made in Italy con i sindacati, oggi quello con enti locali e Regione Puglia, giovedì poi seguirà la conferenza di servizi per l’Autorizzazione integrata ambientale. Ma intanto - in base a quanto risulta a Il Sole - avanza l'ipotesi di un nuovo bando di gara per la cessione degli asset, nell’eventualità in cui si firmasse l’agognato accordo di programma interistituzionale.
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La gara in corso come noto ha visto gli azeri di Baku Steel arrivare alla negoziazione in esclusiva. Il nuovo bando - prosegue Il Sole - farebbe cadere l’esclusiva e gli azeri a quel punto dovrebbero decidere se ripartecipare. Potrebbero rientrare a tutti gli effetti in gioco gli indiani di Jindal International e gli americani di Bedrock, oltre agli acciaieri del Nord che si erano già fatti avanti per singoli asset, come Cornigliano (Genova) che nel nuovo disegno potrebbe ospitare uno dei forni elettrici.
Si valuterebbe anche la cessione a blocchi e non dell’intero complesso aziendale. Infine, nella stessa audizione in Regione, l’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio ha indicato al ministro che la nave di rigassificazione proposta dal Governo per la decarbonizzazione, dovrebbe essere fatta attraccare a ridosso della diga foranea, e quindi non nel porto, né a 12 miglia dalla costa.