Economia
Exor, con la gestione John Elkann la finanza ha preso il sopravvento. Così l'azienda ha raddoppiato il suo valore
In sette anni si è passati da investimenti da 19mld fino agli attuali 38

John Elkann
Exor, così negli ultimi sette anni è cambiato tutto. il modello John Elkann
John Elkann ha cambiato marcia l gruppo Exor. Al centro di tutto non c'è più la Fiat come ai tempi dell'Avvocato. Il modello di business è cambiato e ora i profitti arrivano sempre meno dalle fabbriche e sempre più da settori come sanità, tecnologia, moda e lusso, diagnostica e naturalmente Ferrari. Sono bastati 26 anni - riporta L'Economia del Corriere - per capovolgere lo scenario: nel 2024 la quota di mercato di Fiat in Italia era scesa al 9,1% e oggi il marchio è già più memoria che realtà. La holding si è trasformata in Exor, con sede ad Amsterdam, guidata da John Elkann insieme agli altri discendenti del fondatore Giovanni Agnelli.
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A settembre 2025 il portafoglio del gruppo ha ben poco di industriale in senso stretto: fabbriche e produzione non sono più il fulcro.Oggi Exor, quotata e controllata al 55% dalla Giovanni Agnelli B.V. con sede in Olanda, è la principale cassaforte finanziaria. Dentro ci sono partecipazioni in Ferrari, Stellantis, Philips, Cnh, Juventus, Gedi, The Economist e altre. È il termometro della metamorfosi Agnelli: evoluzione finanziaria e arretramento industriale.
In concreto, i profitti arrivano sempre meno dalle fabbriche e sempre più da settori come sanità (Mérieux, Lifenet), tecnologia (Via Transportation), moda e lusso (Louboutin), diagnostica (Philips) e naturalmente Ferrari, trasformata in un marchio esclusivo paragonato dal The Economist a Hermès. Sono aumentati soprattutto gli investimenti. In sette anni, dal 2017 al 2024 si è passati da 19mld fino agli attuali 38. Così John Elkann ha riscritto la storia del gruppo e raddoppiato il valore di Exor.