Exor, gli Elkann salutano l'editoria: La Stampa in trattativa con il gruppo Nem, Repubblica verso la vendita ai greci di Kyriakou - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 07:57

Exor, gli Elkann salutano l'editoria: La Stampa in trattativa con il gruppo Nem, Repubblica verso la vendita ai greci di Kyriakou

Dopo cinque anni di perdite per mezzo miliardo, Exor di Elkann prepara l’uscita: La Stampa in trattativa con Nem, Repubblica verso Antenna TV di Kyriakou.

di Elisa Mancini

Exor verso l’uscita dall’editoria: Repubblica e La Stampa pronte al cambio di mano

La grande ritirata di Exor dal mondo dei giornali è ormai una questione di tempo. Dopo anni di perdite e ridimensionamenti, la holding della famiglia Agnelli-Elkann ha due interlocutori pronti per rilevare i suoi quotidiani di punta: La Stampa e la Repubblica. L’operazione, ancora in fase preliminare, segna la fine di un’avventura editoriale cominciata nel 2019 e costata mezzo miliardo di euro in perdite.

La trattativa più avanzata riguarda La Stampa. Gedi, la società editoriale controllata da Exor, ha infatti avviato colloqui con il gruppo Nem (Nord Est Multimedia), lo stesso che nel 2023 aveva già acquistato da Exor i quotidiani locali del Nord Est (Il Piccolo, Messaggero Veneto, La Nuova Venezia, Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso e Il Corriere delle Alpi).

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Nem è guidato da Enrico Marchi, presidente di Save (la società che gestisce gli aeroporti veneti, incluso il Marco Polo di Venezia) e di Banca Finint. Il gruppo riunisce diversi imprenditori del Nord Est, tra cui i Benedetti (gruppo Danieli), i Carraro, la Confindustria di Udine e Vicenza e i Banzato (Acciaierie Venete). Fino alla scorsa settimana, però, l’offerta ufficiale non era ancora arrivata sul tavolo di Exor.

Più complessa, e più delicata, la cessione di la Repubblica. I contatti avviati da Gedi coinvolgono il gruppo greco guidato da Kyriakos Kyriakou, editore di Antenna TV, conglomerato mediatico con ramificazioni negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Fondata nel 1988, Antenna TV ha alle spalle una storia di forte espansione, sostenuta anche da finanziamenti provenienti dall’Arabia Saudita, oggi molto interessata a investire nei media europei.

Il valore di la Repubblica si è drasticamente ridotto nel tempo: nel 2019 valeva circa 150 milioni di euro, oggi risulta iscritta nel bilancio Gedi per appena 65 milioni. Un crollo che riflette la crisi strutturale del gruppo. Nel 2020 Gedi presentava un patrimonio netto di 226 milioni, con debiti finanziari per poco più di 100 milioni. Oggi, il patrimonio si è ridotto a 68 milioni, mentre l’indebitamento netto è raddoppiato a 200 milioni, di cui 140 direttamente verso Exor, che lo scorso anno ha dovuto rinunciare a 40 milioni di crediti per sostenere la società.

Con la probabile doppia cessione, La Stampa al gruppo Nem e la Repubblica al gruppo Kyriakou, Exor si prepara a chiudere la propria esperienza nell’editoria, disimpegnandosi anche dalle tre radio del gruppo (Radio Deejay, Radio Capital e m2o). È la fine di un capitolo per gli Elkann, d'altronde, i giornali, per Exor, non sono mai diventati un affare sostenibile. 

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