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Economia
EY Capri Digital Summit 2019, sostenibilità sociale per un umanesimo digitale
Jaron Lernier (informatico, compositore e saggista) e Muhammed Yunus (fondatore Graamen Bank e Premio Nobel) al EY Capri Digital Summit 2019

Innovazione, tecnologia, equilibri geopolitici e persone: questi i principali temi affrontati a Capri in occasione della dodicesima edizione dell’EY Capri Digital Summit. Le interviste di Affaritaliani.it ai relatori 

Tema comune e punto fermo della tre giorni la consapevolezza che l’innovazione e la rivoluzione tecnologica non possono venire prima delle grandi sfide ambientali, sociali e culturali alle quali l’umanità è chiamata a dare una sempre più stringente risposta.  In questo contesto sono le aziende che, valorizzando le competenze e puntando sulla sostenibilità, possono essere un volano verso un nuovo umanesimo digitale,  che punti a rimettere al centro l’essere umano con le sue peculiarità. 

A tal proposito Donato Iacovone AD di EY in Italia e Managing Partner dell’Area Mediterranea ad Affaritaliani.it:“Il tentativo e la volontà di rimettere al centro l’uomo è un tema che arriva dalle aziende: da una parte bisogna riconvertire le persone che non hanno le competenze nei processi di digitalizzazione, dall’altra parte c’è anche il tema di occuparsi della sostenibilità dei modelli e delle società in cui l’azienda opera, che non è solo ambientale ma sociale in generale: quindi sostenibilità dei modelli di convivenza, di crescita, di inclusione, di capire come rendere sostenibili il grande numero dei neolaureati che lascia questo Paese. Se la sfida del futuro si basa sulla disponibilità delle competenze e delle intelligenze non possiamo perderle. L’obiettivo di questi giorni è proprio quello di capire come le aziende possano contribuire a modelli più sostenibili”. Iacovone ha poi ribadito in apertura del convegno: “Senza sostenibilità sociale non c’è più business: senza inclusione e senza affrontare le sfide sociali non c’è più possibilità di crescita. La tecnologia è importante ma deve servire all’uomo e non viceversa".

Il fil vert della sostenibilità si declina nel susseguirsi dei panel, degli interventi e dei workshop che nella prima giornata si focalizzeranno sui grandi temi geopolitici, nella seconda su innovazione e tecnologia,  per poi arrivare l’ultimo giorno alla grande questione delle competenze.

Le quattro tematiche sono altresì declinate nella ricerca SWG per EY, presentata in occasione della prima giornata. Lo studio evidenzia e conferma come spetti quindi alle imprese l’opportunità di assumere un nuovo ruolo di guida verso modelli di vita più sostenibili. E di questo imprenditori e manager sono consapevoli. Emerge infatti che il 93% di loro ritiene che debbano essere le aziende a guidare questa rivoluzione culturale. 

Affaritaliani.it ne ha parlato con Riccardo Grassi, direttore di ricerca SWG, il quale ha esposto puntualmente la ricerca:"I dati sulla geopolitica ci illustrano come sono cambiati gli assetti e come è cambiata la concezione stessa del potere: oggi il potere è di chi controlla i dati. Questo comporta uno spostamento importante dei poteri istituzionali: dagli Stati alle aziende private. Si passa da un potere che non è più regolativo ma  esecutivo ed abilitante. Da questo punto di vista c’è anche un problema di fiducia: pare evidente che ci sia la necessità di pensare a un nuovo modello globale nelle quali le imprese hanno un ruolo fondamentale perché sono i soggetti più capaci a pensare in scala universale. Le persone sanno che sono le imprese a poter guidare questo cambiamento. Tutto questo passa dalla tecnologia e dall’innovazione ma rientra un tema molto importante che è la dimensione umana perché senza le persone non c’è innovazione. Qui emerge il vero tallone d’Achille della situazione italiana: le aziende fanno molta fatica a ragionare in termini di innovazione, di investimento e di sostenibilità. Le persone diventano quindi la chiave, sia a livello di manager sia di capitale umano. Oltre il 70% degli intervistati ritengono che le aziende italiane non riescano a sfruttare al meglio il capitale umano al proprio interno: c’è una perdita di opportunità che diventa molto rischiosa e sulla quale dobbiamo lavorare". 

“Credo che un umanesimo digitale sia già in corso. Non dobbiamo però far guidare il mondo solo da algoritmi, che sono scritti da persone che devono restare al centro. Non sottovaluto l’impatto positivo che la rete ha avuto e sta avendo; ci sono stati dei problemi, come l’hate speech o le fake news , ma credo che tutti i Paesi siano oggi consapevoli che possiamo rimettere le persone al centro e prenderci il bello della rete per migliorarci la vita” ha commentato Riccardo Luna ad Affaritaliani.it 

 

EY Capri Digital Summit 2019- Digital Divide in Italia: il Ministro Pisano:"Occorre  diffondere il diritto a innovare". Gubitosi:" Dal 29 ottobre partiremo con un progetto di formazione itinerante"  

Si parla di Tecnologia durante la seconda giornata dell' EY Capri Digital Summit 2019. Secondo la ricerca condotta da SWG per EY le prime tre priorità tecnologiche per il Paese sono la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, la difesa degli attacchi informatici e la sostenibilità energetica. Il Ministro per  l'Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano ha condiviso le idee del nuovo Governo nel merito: “Crediamo che l’Italia possa cambiare. Serve solo lavorare tantissimo e non perderemo occasione per dimostrare che lavorando possiamo farlo. Il governo dopo tredici anni ha di nuovo creato un Ministro dell’innovazione e non accetteremo le cose che non sono andate bene fin qui; tenderemo sempre un orecchio alle idee e ai progetti dei cittadini. Vogliamo un Italia in cui i sogni e i desideri e i progetti si possono realizzare.  L’innovazione è un bene comune e deve essere qualcosa che facciamo tutti insieme. Cercheremo di essere aggreganti e non ci perderemo in polemiche sterili”. 

Il Ministro prosegue:” in Italia abbiamo un grosso problema da affrontare: il digital divide. Abbiamo creato un progetto (al quale partecipano anche TIM e RAI) che si chiama ‘Repubblica Digitale’, che servirà per risolvere il problema dell’inclusione digitale.  Porteremo avanti il diritto a innovare, che per colpa di norme e cavilli legali non sempre è garantito, abbiamo tutte le carte in regola per cambiare passo”.

Luigi Gubitosi Amministratore Delegato e Direttore Generale di Telecom Italia, è intervenuto firmando simbolicamente il “Manifesto della Repubblica Digitale” e mettendo in evidenza: “È un tema che ci trova molto sensibili. Importante far capire come la tecnologia può migliorare la vita. Il nostro impegno è concreto e il 29 ottobre, data simbolica nella quale anni fa per la prima volta due computer sono stati collegati, faremo partire un progetto, insieme alla RAI, di scuola mobile che ha lo scopo di aiutare le persone ad andare in rete. Andremo con i camper nei comuni per diffondere la cultura della rete”. Ai microfoni dei giornalisti Gubitosi ha inoltre aggiunto: “Faremo formazione itinerante in tutti i principali comuni italiani. Il progetto ha l’obiettivo di colmare il digital divide che nelle aeree bianche quest’anno si è ampliato anzichè ridursi.  Inizieremo da un comune medio-piccolo come Marsala per partire verso altre città meno battute dall’innovazione. Il modello sarà inclusivo e cercheremo di coinvolgere tutti. Oggi abbiamo coinvolto Sky. Il tema è allarghiamo la platea a chi partecipa alla rete”. 

Sul 5G infine l’amministratore delegato di TIM ha chiosato: “Il 5G è un’occasione straordinaria per ridisegnare la tecnologia del nostro Paese. Noi vorremo divenisse un’opportunità per fare un Italia migliore”. 

EY Capri Digital Summit 2019- Le interviste di Affaritaliani.it ai relatori 

Stefania Pompili, Amministratore delegato di Sopra Steria Italia è intervenuta sul tema della "diversity" per disincentivare polarizzazioni reddituali, territoriali o di genere. Ad Affaritaliani.it ha sottolineato: “La tecnologia è neutra, non è buona né cattiva ma è il suo uso che può creare effetti positivi o negativi. Cerchiamo di seguire sempre l’impatto che ne deriva”. In questo senso va ad esempio il progetto di Sopra Steria Italia “Wall of Life”, inizialmente sviluppato a beneficio della Onlus “I Corrieri dell’Oasi” di Enna, a disposizione di tutti coloro che quotidianamente devono affrontare i disturbi dello spettro autistico. “Quando si fa una cosa ci si deve chiedere quale sia l’effetto e come si può utilizzare la tecnologia al servizio dell’inclusione” conclude l’amministratore delegato.

Sul tema della trasformazione delle competenze Mauro Ghilardi, Head People & Organization Global Staff Functions di Enel ha messo in risalto come non siano solo le hard skills a dover essere valorizzate: “Importante è capire oltre alle competenze più tecniche quali sono quelle soft: integrarsi in un team e saper comunicare diventa fondamentale qualunque sia il ruolo che una persona svolge all’interno di un’azienda. Continuare ad apprendere e la capacità di apprendere è la competenza più importante”.

“Le competenze sono fondamentali perché la tecnologia da sola non serve e spesso può avere progetti negativi. La cosa importante è che sia l’uomo con le sue sensibilità e le sue competenze ha risolvere i problemi reali. Bisogna sempre partire dall’uomo e non dalla tecnologia” ha evidenziato ad Affaritaliani.it Lorenzo Benussi, CIO di Fondazione per la Scuola e Compagnia di San Paolo.

Attenzione anche per i nuovi modelli di business veicolati dal digitale. A tal proposito Gabriele Benedetto, CEO di Telepass, ha evidenziato: “Credo che tutti i modelli di business possano essere impattati dal digitale. La parola chiave è contaminazione, contaminazione dal mondo esterno, dalle start up. Come grandi aziende abbiamo il dovere di farci contaminare e allo stesso tempo abbiamo bisogno di cambiare le competenze al nostro interno”

“Le nuove tecnologie stanno invadendo il modo di fare business. Pochi anni fa l’obiettivo principale era fare treni sicuri, veloci e comodi oggi invece questo è un dato di fatto e non basta più. Abbiamo treni confortevoli e all’interno c’è tanta tecnologia applicata, pertanto si aprono una serie di nuovi modelli di business. Il viaggio non è solo trasporto ma è un’esperienza a tutto tondo. Il digitale apre un’enorme opportunità di business applicato a business tradizionale, come il treno”. ha invece detto ad Affaritaliani.it : Alessandro la Rocca, CEO di FS Technology.

Thomas Miao, CEO di Huawei Technology Italia, è intervenuto in un workshop dedicato al futuro del 5G suggerendo come si tratti di una rivoluzione ormai in atto che potrà garantire più sicurezza e connessione in qualsiasi ambito: “Il 5G è ormai attuale. La nuova realtà non è lontana da noi e in Sud-Corea già sta succedendo. L’uso del 5G non è distante e prevediamo che i Paesi leader del 5G entro tre anni saranno totalmente coperti, e anche la maggior parte degli smartphone sul mercato saranno compatibili. Sarà tutto completamente diverso, a partire dal modello di dispiegamento: le fabbriche e i porti hanno la necessità di avere il 5G fin dal primo giorno perché l’industria non può aspettare. A partire dal primo giorno siamo tutti insieme e uniti, perché non solo saranno connesse le persone ma queste con le case, con le industrie e le macchine. Abbiamo inoltre sviluppato applicazione e sistemi di comunicazione d’emergenza per salvare vite umane, quindi più si sviluppa il 5G e più sarà efficiente, sicuro e migliore il nostro futuro”.  Miao conclude:”5G significa sistema, partner, legame per una mobilità e per dei servizi più efficienti”. Sembra fargli eco la riflessione di Parag Khanna, , Managing Partner di FutureMap  che durante il suo intervento ha sottolineato :”Non esiste sentimento più umano del desiderio di connettersi”. 

Augusto Di Genova, Enterprise Officer di Fastweb, messo inoltre in evidenza: “Sarà sicuramente una tecnologia che permetterà ai cittadini una vita migliore. Questo perché si avrà una garanzia del servizio stabile e molto veloce. Stiamo affrontando questo tema investendo: nei prossimi anni investiremo circa 3 miliardi di euro. Il lancio commerciale dei servizi avrà una roadmap ben precisa, ma sicuramente già dal 2020-2021 inizieranno i primi lanci commerciali per poi esplodere nel 2022”.

Altro focus quello del Cloud Computing con l’obiettivo di individuarne i trend, i modelli di governance e le opportunità. Sulla tematica Carlo Monaco, IT Manager di Sisal, ha spiegato ad Affaritaliani.it:”Abbiamo affrontato questo tema partendo da un ragionamento di quello che voleva essere l’evoluzione dell’azienda in termini di sviluppo di business ma anche come modello di gestione. Abbiamo trovato nel cloud delle risposte. Stiamo traguardano su un modello hybrid cloud. Oltre al paradigma di dove andare a collocare le applicazioni un altro passaggio importante è stato cambiare il modello di governance di processo all’interno delle varie strutture. Abbiamo fatto una scelta per cui tutta la governance è interna alla nostra azienda”.

Gabriele Chiesa, CIO di Amplifon ha infine concluso ad Affaritaliani.it:” E’ un’opportunità per uniformare il nostro modlelo operativo per valorizzare il lavoro delle nostre persone e farle focalizzare sulle attività a valore aggiunto. Tramite la nostra app beneficiamo di alcuni servizi digitali che offriamo ai nostri clienti”

Il Premio Nobel per la pace Muhammed Yunus ad Affaritaliani.it sul rapporto sottile tra intelligenza artificiale e essere umano

“L'intelligenza artificiale è progettata dalle persone, e perciò queste macchine possono essere intelligenti quanto gli esseri umani, o anche di più!  Eppure si ha come l’impressione che la tecnologia ci stesse spingendo nella direzione sbagliata. Se le macchine cominceranno ad essere intelligenti quanto gli essere umani queste cominceranno a guardare gli umani come qualcosa di stupido. Loro si domanderebbero perché non siamo ugualmente intelligenti. Quindi quale sarà il posto degli esseri umani in questo pianeta? La Tecnologia dovrebbe essere una benedizione ma non dovrà mai oltrepassare il limite dell'essere umano”. 

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