Prima la mancata firma al rapporto Colao sulla ripartenza, particolare che non era passato inosservato. Ora una critica diretta a uno dei principali provvedimenti del decreto Rilancio che ha visto il colosso italo-americano Fca chiedere la garanzia Sace per 63,3 miliardi.
Secondo quanto riporta il quotidiano online Start Magazine, l’economista italiana con cittadinanza statunitense che insegna all'Università della Tecnologia di Sydney ed una dei consiglieri economici del premier Giuseppe Conte, sulle colonne virtuali di Project Syndicate, uno dei più importanti cenacoli online del progressismo globale, ha puntato il dito contro il disco verde dell’esecutivo alla garanzia pubblica a Fca. Visto che le dimissioni della Mazzucato dal team di advisoring di Conte non sono arrivare, la stoccata da parte della docente universitaria sostenitrice dell’intervento dello Stato mette in imbarazzo Chigi.
Dopo avere celebrato anche questa volta, come fa sempre, le virtù dell’intervento statale e di alcuni casi virtuosi come quelli di Danimarca e Francia che hanno negato l’aiuto statale a società residenti nei paradisi fiscali o quello Bank of England che ha esercitato la moral suasion per imporre una sostanziale moratoria degli acquisti di azioni proprie e dei dividendi, la Mazzuccato è passata agli esempi invece negativi. Uno su tutto la concessione della garanzia pubblica della Sace a Fca da parte del governo Conte-bis.
“L’aiuto all’industria automobilistica in Italia - scrive - è stato utilizzato in modo ben diverso dalla Francia. Il gruppo Fca ha convinto il governo italiano – che nella sua storia ha abbondantemente sussidiato la Fiat – a concedere alla controllata italiana Fca Italy un finanziamento di 6,3 miliardi di euro garantito, sostanzialmente senza condizioni”. Oltretutto, ha aggiunto, la Fiat in passato non ha dato grandi prove di tenere fede ai propri impegni relativi agli investimenti in Italia. Tensioni a Palazzo Chigi?
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