Economia
Fca, Marchionne: la separazione di Magneti Marelli porterà benefici a entrambe

Fca avvia lo spin off di Magneti Marelli. Marchionne: porterà benefici a entrambe
Brilla in Borsa Fca (+4,85% a 18,468 euro) che ha incrementato i rialzi dopo che il Cda di Fiat Chrysler Automobiles ha autorizzato il management a sviluppare e implementare un piano per separare le attivita' di Magneti Marelli da Fca e per distribuire agli azionisti di Fca le azioni di una nuova holding company Magneti Marelli. La notizia e' positiva anche se attesa. Nel dettaglio il Consiglio di amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles ha annunciato oggi di aver autorizzato il management a procedere sulla strada dello spin-off. Si prevede che la separazione sara' completata per fine 2018 o inizio 2019 e che le azioni di Magneti Marelli saranno quotate presso la Borsa di Milano.
"La separazione creera' valore per gli azionisti di Fca e nel contempo fornira' la necessaria flessibilita' operativa per la crescita strategica di Magneti Marelli negli anni a venire. Lo spin-off consentira' inoltre a FCA di ulteriormente focalizzarsi sul proprio portafoglio core e allo stesso tempo di migliorare la propria struttura di capitale", ha detto Sergio Marchionne, Ceo di Fca. "La separazione di Fca e Magneti Marelli e' un ingrediente chiave del Business Plan 2018-2022 che verra' pubblicato in giugno", ha proseguito Marchionne. "Il Consiglio di amministrazione di Fca ritiene che questa separazione sia il passo piu' appropriato e porti beneficio a Magneti Marelli, a Fca e ai nostri azionisti".
La separazione della societa' di componentistica sara' subordinata alle approvazioni richieste dalla normativa, ad approfondimenti di ordine legale e fiscale, all'approvazione finale della struttura dell'operazione da parte del Consiglio di amministrazione di Fca e ad ogni altra condizione propria di questo genere di operazioni. Fca potra', in ogni momento e per qualsiasi ragione, modificare o porre fine all'operazione. D'altronde Marchionne un mese fa a Ginevra aveva dichiarato: "Magneti Marelli? Non la vendero' mai". Il top manager italo-canadese - a margine del meeting che a marzo ha riunito in Svizzera i principali costruttori europei - ha spiegato che il gruppo dell'automotive dovrebbe cominciare il 2019 "senza la societa' di componentistica. La voglio distribuire a tutti gli azionisti, come Ferrari", ha poi specificato. La strada ora pare piu' chiara: Marchionne pensa a uno spin-off, "ma senza Ipo in quanto non e' necessaria; per me non serve. Il valore emergera' da solo". L'Ipo di Ferrari e' servita per necessita' finanziarie del gruppo; non serve a dare valore alla societa' che voglio invece distribuire ai soci".
Sull'ipotesi che Exor rimanga azionista di maggioranza di Marelli il ceo ha risposto "ne sarei contentissimo". Non e' poi escluso un partner per la societa' di componentistica: "puo' essere", ha detto Marchionne, "ma deve avere senso". Il manager vede "un grande futuro per la societa', soprattutto in questa fase di importanti mutamenti tecnologici". Non e' escluso nemmeno che il gruppo si rivolgera' alla societa' di componentistica per lo sviluppo dell'ibrido. "Per certe cose gia' fatto", ha detto Marchionne. "L'inverter che usiamo sulla Pacific e' fatto da loro e anche in Formula 1 usiamo roba loro". Ma si tratterebbe di "un impegno diverso da quello che ha avuto fino ad ora, dobbiamo lavorarci".
Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha detto di recente che il Governo ha preso a cuore la questione poiche' l'azienda e' strategica per il Paese. Su Magneti Marelli "ha parlato solo Calenda, a cui voglio un grande bene, ma non so se oggi posso definirlo il Governo", ha commentato il manager. "Ne avevamo parlato sei mesi fa, ma per come la vedo io l'azienda e' internazionale sta dappertutto, l'importanza strategica...non e' quella della Ferrari. Quest'ultima la vedo come un pezzo prettamente italiano, che va difeso per una questione di storia, di importanza tecnica nel settore; la Marelli e' molto diversa, l'automotive lighting e' sviluppata in Germania, neanche in Italia".