Ferrari, faccia a faccia Marchionne-Montezemolo. Verso la rottura
Che non lo abbia mai amato, è cosa nota agli addetti ai lavori e a chi segue le vicende dell'industria italiana che conta. Ma che a ore, un'accelerazione dunque della vicenda, potrebbe arrivare l'inevitabile divorzo (dopo le critiche taglienti di domenica) fra l'amministratore delegato della Fiat-Chrysler e Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari, pochi se l'aspettavano. Invece, secondo i rumors dell'ultima ora, forse già in serata potrebbero esser definiti i dettagli dell'addio dopo l'imminente l'incontro a Maranello.
L'amministrazione del Lingotto è nella fabbrica emiliana da ieri sera per partecipare alla riunione del consiglio di amministrazione della Philip Morris. Il faccia a faccia dovrà portare a un chiarimento dopo lo scontro di domenica quando Marchionne aveva imputato a Montezemolo gli scarsi risultati sportivi del gruppo sottolineando che nel gruppo Fiat "nessuno è indispensabile".
Il presidente della Ferrari non ha mai risposto pubblicamente ad accuse che a Maranello si considerano ingenerose e anche dannose per l'immagine del marchio più forte del mondo. Montezemolo è intenzionato a porre un aut aut all'amministratore delegato. O si trova una soluzione condivisa, oppure sarà la Fiat a doverlo mandar via.
Difficilmente le posizioni potranno essere ricomposte nell'incontro di oggi ma certo sarà necessario trovare una via d'uscita che salvi l'immagine dei protagonisti della Ferrari e della stessa Fiat che sta per quotarsi a Wall Street. In caso di rottura, la presidenza della casa automobilistica andrà a Marchionne.