Economia
FiberCop ricorre contro Infratel e accusa l’agenzia di favorire Open Fiber nei bandi per la banda ultralarga
L’agenzia avrebbe ridotto gli obblighi di Open Fiber dopo il mancato rispetto di una scadenza al 2026, invece di applicare penali o revocare i contratti

Piano fibra da quasi 4 miliardi, FiberCop impugna gli atti di Infratel: "Trattamento di favore a Open Fiber"
FiberCop, società controllata dal fondo KKR, ha presentato un ricorso contro Infratel Italia, l’agenzia che gestisce le gare pubbliche per la banda ultralarga, accusandola di aver concesso un trattamento di favore a Open Fiber nell’ambito del piano nazionale per la fibra da quasi 4 miliardi di euro. Lo riferisce Bloomberg, citando fonti a conoscenza della vicenda.
Secondo FiberCop, Infratel avrebbe ridotto gli obblighi di Open Fiber dopo che la società, controllata da Cassa Depositi e Prestiti, ha comunicato che non riuscirà a rispettare una scadenza fissata a metà 2026 per il collegamento di migliaia di abitazioni. In base alle regole di gara, sostiene FiberCop, l’agenzia avrebbe invece dovuto applicare penali o revocare i contratti, la società ritiene inoltre che questo trattamento possa violare le norme europee sugli aiuti di Stato. Il ricorso è stato presentato al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, al quale FiberCop chiede di annullare una comunicazione formale emessa da Infratel nel novembre scorso.
Secondo quanto riporta Bloomberg, tale comunicazione ha avviato una revisione della copertura di oltre 700.000 indirizzi nell’ambito del programma “Italia a 1 Giga”, il piano sostenuto dall’Unione europea che prevede sussidi pubblici per la realizzazione di reti fisse con velocità di almeno 1 gigabit al secondo. L’azione legale rappresenta l’ultima escalation del confronto tra FiberCop e Open Fiber, i due principali operatori wholesale di rete in fibra in Italia, e rischia di complicare gli sforzi del governo per raggiungere gli obiettivi europei di diffusione della banda ultralarga.
La controversia si inserisce in un contesto di forte competizione nel settore delle telecomunicazioni, caratterizzato da anni di pressione sui prezzi e da investimenti infrastrutturali sovrapposti. Il dibattito sulla rete si è intensificato dopo la cessione, avvenuta lo scorso anno, della rete fissa di Telecom Italia a un consorzio guidato da KKR per circa 19 miliardi di euro. KKR è il principale azionista di FiberCop, con una quota di circa il 38%. Interpellati da Bloomberg, FiberCop, KKR, Infratel e Open Fiber hanno rifiutato di commentare.
