Economia
Gas, Pichetto Fratin: "L'emergenza non è ancora finita"

L'intervento del ministro all'evento "Alfabeto del futuro" di Gedi sulla stringente situazione del gas in Italia, tra Piombino e le attuali forniture
Il ministro dell'ambiente Pichetto: “Gas, sulle forniture non siamo ancora fuori da tunnel”
"La transizione è il rovesciamento della clessidra che ci porta a dover ricercare il gas che prima arrivava da Nord a Sud e che in prospettiva può anche porre Italia in condizione di vantaggio rispetto a altri paesi europei. Non abbiamo ancora rovesciato la clessidra, la Russia continua ad avere interesse a esportare gas e non a non essere in condizioni di autosufficienza". Così il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, intervenendo in collegamento streaming all’evento Alfabeto del futuro organizzato da Gedi.
"Non siamo ancora fuori dal tunnel, dunque, per questo inverno ce la faremo ma la grande preoccupazione resta perché da maggio dobbiamo riempire gli stoccaggi per dare copertura alla prossima stagione invernale e questa è un’impresa ardua", ha aggiunto il ministro sottolineando che i dati evidenziano che "abbiamo portato in Italia 250 mln di metri cubi di cui 90 dall’Algeria ma 30 ancora dalla Russia e la media giornaliera si aggira sui 20 mln di metri cubi, 25 mln invece arrivano dal Tap, una decina dalla Norvegia e 45 di gas liquefatto che in questo mento satura i nostri rigassificatori".
Gas, Pichetto: “Su rigassificatore Piombino andiamo avanti”
Sul rigassificatore di Piombino "noi andiamo avanti, speriamo di portarlo in funzione tra marzo/aprile. É legittimo il diritto di Piombino e anche il ricorso al Tar. É una questione nazionale, il venir meno di 5 mld di metri cubi di stoccaggi in prospettiva nel 2023 creerebbe enormi problemi al nostro Paese".
Pnrr, Pichetto: “Preoccupano maggiori oneri dovuti a inflazione”
"Il mio ministero sta rispettando tutti i target stabiliti dal Pnrr ma c’è preoccupazione perché con un’inflazione che rischia di essere devastante il maggior onere solo sul mio ministero rischia di essere di 5 miliardi sui 35 previsti dalla Missione 2. Quindi o si taglia sulle opere o non ci stiamo dentro", tuona Pichetto Fratin.
"Noi rispettiamo il primo passaggio, poi stiamo attrezzando il ministero per avere un gruppo di consulenza agli Enti locali perché l’80% dell’attuazione si riparta di Comuni, Province, Regioni, Consorzi, Autorità bacino, ed è chiaro che dobbiamo fare in modo che questo passaggio finale non rimanga bloccato per anni per un parere", ha aggiunto ancora.
"Con l’Europa su una serie di punti dobbiamo vedere, rivedere, confrontare il Pnrr non fosse altro perché già solo il ministero di Ambiente e sicurezza energetica si trova ad avere una programmazione che ha 5 mln di sfrido", sottolinea Pichetto.
Quanto ai rilievi che potrebbero venire dall’Europa a seguito dei provvedimenti contenuti in manovra e che riguardano le norme sull’evasione fiscale, l’innalzamento del tetto dell’uso del contante e l’utilizzo del Pos, Pichetto ha precisato: "il collegamento strettissimo tra l’evasione e questo tipo di norme non c’è e rispetto al fatto che sia uno dei punti di confronto con l’Europa, così come ne abbiamo mille altri, si valuteranno quale punto di convergenza rispetto a questi due temi".