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Economia
Gas, scatta il panico rincari. Ristoranti a lume di candela e scuola in Dad?

Gas e stangata sulle famiglie, battaglia tra i partiti

Mentre il governo starebbe già lavorando a un nuovo decreto da licenziare la prossima settimana per far fronte ai nuovi rincari dei prezzi dell'energia, in vista di quello che ormai secondo molti sarà un inverno a rischio razionamento, i leader politici se le danno di santa ragione non solo nel merito delle misure da mettere in campo, ma soprattutto nel ricercare di chi è la responsabilità per non aver agito prima o per aver causato la caduta dell'esecutivo a guida Draghi e ora pretendere interventi urgenti.

E' durissimo il botta e risposta via social tra gli ex quasi alleati Enrico Letta e Giusppe Conte. Il primo punta il dito contro Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e lo stesso leader M5s e chiede "con quale credibilità chi trentasette giorni fa ha fatto cadere il governo Draghi pretende oggi dal governo Draghi misure per la crisi energetica?". Conte non ci gira intorno e contrattacca: "Mentre noi incalzavamo Draghi proponendo soluzioni straordinarie e tempestive contro il carobollette e gli stipendi troppo bassi, forse tu eri distratto tra furia bellicista per il conflitto in Ucraina, armi e inceneritori da piazzare nei decreti".

Silvio Berlusconi incalza il governo, deve agire subito con un decreto "per soccorrere chi è in difficoltà", sostiene il leader azzurro, ma anche "l'Europa deve prendere un'iniziativa comune", e poi "occorre ripartire al piu' presto con tutto cio' che la sinistra ha bloccato finora, dai termovalorizzatori, ai rigassificatori, fino al nucleare sicuro".

Gas, la stangata sulle famiglie: rincari per 711 euro

Secondo la Stampa, "sarà un rientro dalle vacanze particolarmente salato quest’anno. All’orizzonte si sta preparando una nuova raffica di aumenti che andranno a pesare sui bilanci delle famiglie in media per 711 euro". Il Fatto Quotidiano fa i calcoli. "Se oggi accendere un condizionatore per un’ora ci costa 0,46 centesimi, tra un mese ci farà spendere 0,66 euro e 0,88 a ottobre. Quindi, da ottobre in poi, tenerlo acceso per 8 ore ci costerà 7,4 euro al giorno. Se lo accendiamo tutti i giorni per un mese sborseremo oltre 220 euro". E ancora: "Non va meglio con il forno o con il phon. Magari nelle ultime settimane il loro consumo è stato ridotto al minimo, ma a ottobre esploderà. Così cuocere per un’ora la pasta al forno ci costerà quasi 1 euro, a ottobre spenderemo il doppio di oggi: 1,2 euro contro 0,63. Mentre il costo di un’ora di phon passerà da 0,75 euro a 1,08 di settembre e 1,44 euro di ottobre".

Per pagare meno ristoranti a lume di candela

Intanto c'è già chi si organizza per spendere meno in bolletta. Ne parla Repubblica: "C’è chi spegne i condizionatori, chi mette le bollette in vetrina e chi minaccia di chiudere i battenti. Da Nord a Sud, le imprese fanno i conti con il caro energia. Sempre più ristoratori, su invito delle associazioni di categoria, espongono in vetrina o sui social le ultime bollette messe a confronto con quelle degli anni scorsi, per sensibilizzare i clienti e giustificare i rincari". 

Le strategia sono diverse, come spiega Repubblica: "C’è chi scarica anche sui clienti il prezzo dell’energia, come gli albergatori di Rimini pronti a far pagare come un extra l’aria condizionata nei loro hotel. C’è chi riconverte, come i produttori genovesi che nelle serre sostituiscono le piantine di basilico indispensabili per il pesto con più resistenti cespi di bietole e spinaci. E chi fa di necessità virtù, come i ristoratori che spengono i lampadari e offrono cene a lume di candela", conclude Repubblica.

Piombino e Ravenna non bastano, serve anche Gioia Tauro. Scuola in Dad?

Parlano anche diversi esperti del settore energetico. "Gli impianti di Piombino e Ravenna non bastano. Il governo dia il via libera alla realizzazione anche del rigassificatore di Gioia Tauro". Su la Stampa lancia questo appello arriva dal sindaco di Torino, Stefano Lo Russo che, oltre ad essere primo cittadino, è professore ordinario di geologia applicata e componente del Board dell’Energy Security Transition Lab (EST) presso l'Energy Center del Politecnico di Torino.

Antonello Giannelli, a capo del più grande sindacato dei presidi italiani(Anp), riapre alla Dad in un'intervista al Corriere della Sera: «Di fronte a questa nuova crisi anche la scuola deve fare la sua parte, come tutti noi: non è pensabile che si sottragga ma qualsiasi misura si decida di prendere per risparmiare metano ed energia elettrica, questa non deve pregiudicare il diritto allo studio né deve essere lasciata alla decisione della singola scuola».

 

 

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