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Economia
Generali, il grande freddo di Mediobanca sul Del Vecchio. Rumors

Solo le Generali. E basta. I rumors che vengono da Piazzetta Cuccia parlano chiaro. "Questa non è un’operazione di mercato, ma un progetto vintage che ci riporta indietro di un trentennio, quando le tre banche di interesse nazionale avevano il 25% del nostro istituto". No, come era prevedibile, la mossa di Leonardo Del Vecchio su Mediobanca, scrive oggi Repubblica, non è proprio piaciuta ai diretti interessati che stanno al vertice della banca. E che promettono una solida resistenza al tentativo di Leonardo del Vecchio di salire al 20% dell’istituto.

La sua mossa viene dichiarata, scrive sempre il quotidiano del gruppo Gedi, poco gradita dall’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel - racconta chi gli ha parlato ieri - per una serie di motivi che esulano dai rapporti personali con il patron di Luxottica, almeno fino a sabato distesi e cordiali, ma che sono di merito e di metodo. Il merito, prima di tutto. Perché l’istituto che per decenni è stato camera di compensazione del potere industriale e finanziario italiano, da quando Nagel è diventato amministratore delegato nel 2008 si è impegnato a imboccare una strada diversa: meno partecipazioni da salotto buono.

Adesso, invece, prosegue il quotidiano, con un signore di 85 anni dal gloriosissimo passato e presente industriale, ma senza un grande visione finanziaria, che potrebbe arrivare al 20% dell’istituto - spiegano in Mediobanca - ci si troverebbe in un caso forse unico in Europa. Quello di una banca che ha come azionista di maggioranza un industriale che non l’ha fondata. Se non è un film dell’orrore finanziario, per Mediobanca è almeno un film assai strano, con una trama inspiegabile.

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