I super ricchi del mondo vivono negli Stati Uniti: Europa e Medio Oriente restano a guardare - Affaritaliani.it

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I super ricchi del mondo vivono negli Stati Uniti: Europa e Medio Oriente restano a guardare

Secondo il World Wealth Report 2025, gli Stati Uniti registrano il maggior aumento di milionari, mentre Europa, Medio Oriente e America Latina arretrano a causa di instabilità economiche e politiche

di redazione economia

Europa e Medio Oriente arrancano, gli Stati Uniti si confermano la vera capitale globale della ricchezza

La ricchezza globale continua a crescere, ma non ovunque e non per tutti allo stesso ritmo. Lo racconta il World Wealth Report 2025 del Capgemini Research Institute, che traccia un quadro fatto di forti squilibri geografici e di una crescente concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. A trainare la corsa dei patrimoni è soprattutto il Nord America, con gli Stati Uniti in prima fila. Qui il numero di individui con un patrimonio investibile superiore al milione di dollari, i cosiddetti High Net Worth Individuals (HNWI), è cresciuto del 7,3%, con 562.000 nuovi milionari solo nel 2024.

Complessivamente, negli Stati Uniti si contano oggi circa 7,9 milioni di persone che appartengono a questa fascia di ricchezza. Una crescita alimentata dai solidi rendimenti dei mercati finanziari, dalla buona tenuta dell’economia americana e dal fermento intorno alle nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale. Il report conferma anche l’espansione della fascia ancora più ristretta degli Ultra High Net Worth Individuals (UHNWI), coloro che detengono patrimoni superiori ai 30 milioni di dollari. A livello globale, il loro numero è salito del 6,2% raggiungendo quota 626.000, secondo i dati aggiornati dal Knight Frank’s Wealth Report. 

L’Europa, ad esempio, mostra segnali di debolezza. Il numero degli HNWI nel Vecchio Continente è diminuito del 2,1%, in un contesto di crescita economica stagnante e di incertezza generalizzata. Germania, Francia e Regno Unito sono tra i Paesi più colpiti da questa flessione. Eppure, anche qui emerge un paradosso: se cala il numero dei milionari "di base", aumenta quello degli ultra-ricchi, con un +3,5% che conferma una tendenza globale di concentrazione del patrimonio nelle mani di pochi.

Anche in Asia il quadro è sfumato. La regione Asia-Pacifico ha visto crescere gli HNWI del 2,7%, spinta soprattutto dall’India e dal Giappone, mentre la Cina ha registrato un lieve calo dell’1%, segnale di alcune criticità economiche che stanno frenando la seconda economia mondiale. Molto più difficile, invece, la situazione in America Latina, dove la popolazione HNWI è crollata dell’8,5%, con Brasile e Messico in forte contrazione per via delle difficoltà fiscali e delle svalutazioni monetarie. Debole anche il Medio Oriente, in calo del 2,1% a causa della flessione dei prezzi del petrolio.

Il report fotografa anche un cambiamento importante nelle abitudini di investimento, in particolare tra le nuove generazioni di ricchi. Cresce infatti la quota di patrimoni investita in asset alternativi, come private equity e criptovalute, che oggi rappresentano il 15% dei portafogli HNWI. Tra i Millennial e la Gen Z, l’orientamento al rischio è ancora più marcato: il 61% preferisce puntare su soluzioni innovative, anche a fronte di maggiori incertezze, mentre l’88% dei consulenti conferma che il loro interesse per questi strumenti è ben superiore rispetto a quello mostrato dalle generazioni precedenti.

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