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Economia
Il Covid non frena i giganti del web : 18 milioni di profitti al giorno

Fatturato aggregato in crescita del 17% annuo, con utili in aumento del 16,6% al record di 18 milioni di euro di profitti netti al giorno: la crisi non sfiora i giganti del WebSoft, i primi 25 gruppi mondiali che operano nell’internet retailing, nello sviluppo di software e nei servizi web e che nonostante la crisi Covid hanno messo a segno nei primi sei mesi dell’anno un giro d’affari di 538 miliardi di euro. I conti in tasca ad Amazon&C, tutti quotati con l'eccezione del gruppo tedesco Otto a controllo familiare, li ha fatti l’Area Studi Mediobanca che ha preso in esame i 25 gruppi con fatturato superiore a 8,5 miliardi di euro e pari ad almeno l'1% del fatturato aggregato WebSoft.

Si tratta di 14 big corp con sede negli Usa, sei in Cina, tre in Giappone, e due in Germania, di cui sono stati passati al setaccio i bilanci nel quinquennio 2015-2019, analizzando l’impatto del Covid-19 sui risultati del primo semestre 2020. 

Secondo gli analisti finanziari di Piazzetta Cuccia, i dati del primo semestre assumono ancora maggior rilevanza se confrontati a quelli della manifattura, che ha subito un calo dell'11% annuo dei ricavi e utili giornalieri che si fermano a 5 milioni (quasi quattro volte meno delle compagnie WebSoft). Ma con lo tsunami Covid, anche tra i giganti del web, tuttavia, il panorama non è uniforme: a fronte del boom dell'e-commerce (+31,3%), del fintech (+26,1%), della sottoscrizione di abbonamenti (+24,6%) e dell'offerta di servizi cloud (+22,2%), si segnala infatti le difficoltà della sharing mobility (-22,6%) e delle vendite online di viaggi e prenotazioni di alloggi (-50,8%) come Expedia

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Tra le singole aziende, le performance migliori sul fronte dei ricavi sono state quelle di Nintendo (+71,5%), Amazon (+33,5%) e salesforce.com (+29,5%), a cui fanno da contraltare i cali di Booking Holdings (-56,4%), Expedia (-51,8%) e Uber Technologies (-7,7%).

Nei primi nove mesi del 2020 la loro capitalizzazione è aumentata del +30,4% (-6% per le multinazionali della manifattura). A fine settembre 2020 il podio della Borsa è occupato da Microsoft (1.357 miliardi di euro), Amazon (1.345 miliardi) e Alphabet (852 miliardi). 

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Per quanto riguarda le performance di Borsa, nei primi 9 mesi del 2020, si registrano rialzi in tripla cifra per Meituan Dianping (+128,8%) e JD.com (+110,9%); in campo negativo solo Automatic Data Processing (-21,7%), Booking Holdings (-20,3%), Expedia (-18,8%) e Baidu (-4,1%).

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Tredici dei 25 giganti delle software&web companies operano in massima parte nell'internet retailing (e-commerce, entertainment services, online travel e sharing mobility), 7 nella produzione di software e 5 nell'internet services (social, search engine, web portal). Per avere un'idea delle grandezze nel 2019 il fatturato aggregato dei 25 giganti WebSoft ha toccato quota 1.014 miliardi di euro, pari all'8% del giro d'affari totale delle multinazionali industriali mondiali.

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Prosegue la crescita dei ricavi, a ritmi oltre 10 volte superiori a quelli della grande manifattura (+118,3% nel quinquennio 2015-19 rispetto al +10% delle multinazionali manifatturiere).

TASSE, GRAZIE ALLE SEDI IN PAESI A FISCALITA' AGEVOLATA RISPARMIATI 46 MILIARDI DAL 2019 AL 2019/ Circa la metà dell'utile ante imposte delle compagnie web e software e' tassato in Paesi a fiscalità agevolata, con un conseguente risparmio fiscale cumulato di oltre 46 miliardi di euro dal 2015 al 2019. "Il tax rate effettivo delle multinazionali WebSoft - si legge nello studio - e' pari al 16,4%, al di sotto di quello teorico del 22,2%'. Nel dettaglio, nel periodo 2015-2019 la tassazione in Paesi a fiscalità agevolata ha determinato per Microsoft, Alphabet e Facebook un risparmio fiscale rispettivamente di 14,2, 11,6 e 7,5 miliardi. Per quanto riguarda la presenza nel nostro Paese, il fatturato aggregato delle filiali italiane nel 2019 ha raggiunto i 3,3 miliardi (pari allo 0,3% del totale WebSoft), con l'occupazione di oltre 11mila lavoratori (lo 0,5% del totale). Rispetto al 2018 "si calcolano oltre mille dipendenti in più, in massima parte assunti dalle società del gruppo Amazon che vanta il maggior numero di occupati in Italia (circa 6mila unità)". Quanto al fisco, nel 2019 le filiali dei giganti del WebSoft hanno versato quasi 70 milioni, per un tax rate effettivo del 32,1%.

Il mercato è sempre più concentrato: i primi tre player, Amazon, Alphabet e Microsoft, rappresentano circa la metà dei ricavi aggregati WebSoft. Amazon (249,7 miliardi), in prima posizione dal 2014, ne rappresenta da sola un quarto. Nel quinquennio è aumentato il gap tra i primi cinque operatori e gli ultimi cinque: nel 2015 la differenza di fatturato era di poco superiore ai 285 miliardi, nel 2019 è più che raddoppiata a oltre 595 miliardi.

Volano anche gli utili, a 146 miliardi (il 15,6% delle multinazionali industriali mondiali), incrementati a un tasso medio annuo del +24,1% (la grande manifattura è ferma al +0,6%). Nel 2019 ogni gigante WebSoft ha mediamente prodotto 16 milioni di utili netti al giorno (erano 7 milioni nel 2015), per un totale di 480 miliardi di profitti cumulati nel 2015-2019. 

Meno positivi i dati sulla redditività industriale. Nel 2019 l'ebit margin si attestava al 16,3% rispetto al 10,9% della grande manifattura, ma registrando un calo di -1,6 punti percentuali sul 2015. A fine 2019 la forza lavoro delle WebSoft era di 2,2 milioni di persone in tutto il mondo, facendo segnare un incremento di 1 milione di unita' rispetto al 2015 (+90,6%, di gran lunga superiore al +3,8% della grande manifattura), di cui +567 mila dalla sola Amazon, regina indiscussa per numero di occupati: 798 mila a fine 2019. Una crescita dovuta in gran parte ad acquisizioni di societa' di minori dimensioni. 

In tutto, i giganti del web danno lavoro al 7,1% degli occupati delle multinazionali industriali. Di +20,1%, invece, l'incremento medio annuo rispetto al 2015 del valore in Borsa. A fine 2019 giganti del WebSoft valevano oltre otto volte l'intera Borsa italiana e quasi il triplo di quella tedesca. Le WebSoft hanno chiuso il 2019 con 520 miliardi di liquidità, circa un terzo del totale attivo (un decimo per la grande manifattura). 

Venendo alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica i report sono molto diffusi tra le WebSoft. Da questi si evince che nel 73% dei casi le Websoft hanno ridotto le emissioni di gas effetto serra per dipendente nel biennio 2018-2019 (in media del -5,9%). Nel 2019 il 68,4% di energia utilizzata proviene mediamente da fonti rinnovabili.

La presenza femminile tra i dipendenti delle WebSoft e' del 37,7%; la percentuale si abbassa per le posizioni di leadership (30,1%) e per quelle tecnologiche e digitali (25,8%). Negli Stati Uniti meta' della forza lavoro e' bianca, il 61,9% nei ruoli di comando. Nelle posizioni tecnologiche la maggioranza (52%) e' di provenienza asiatica.

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