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Economia
Il prezzo del gas sfonda i 250 euro: ecco che effetto avrà sulle bollette
(Fonte immagine: Imagoeconomica) 

Nuovo record per il prezzo del gas

I prezzi del gas in Europa hanno subito un'impennata nell'ultima settimana, arrivando a sfiorare i 251 euro per megawattora, aggravando la pressione sull'industria e facendo salire ulteriormente il prezzo dei beni. I dati sui prezzi alla produzione tedeschi hanno mostrato gli effetti dell'aumento dei prezzi dell'energia per i consumatori, con un aumento dei prezzi del 37,2% a luglio rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, un aumento senza precedenti. Ciò è dovuto principalmente al prezzo del gas naturale, aumentato del 164% rispetto all'anno precedente, secondo l'agenzia di statistica tedesca.

Venerdì mattina il prezzo era di circa 237 euro per megawattora. Un anno fa il gas veniva scambiato a circa 50 euro per megawattora. Dopo essere rimasto stabile intorno ai 200 euro per megawattora per le prime due settimane di agosto, l'ultimo aumento porta i prezzi a un livello superato solo brevemente all'inizio di marzo, quando i prezzi hanno raggiunto un picco di oltre 300 euro per megawattora poco dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. La Germania e altri Paesi che dipendono dal gas russo a basso costo stanno cercando urgentemente delle alternative, ma le aziende stanno pagando prezzi più alti per il gas proveniente da altri luoghi, il che sta gradualmente influenzando le bollette delle famiglie, i prezzi e la produzione industriale.

Come si determina il prezzo del gas

Il prezzo del gas viene determinato, per quanto riguarda l’Italia, sul TTF (Title Transfer Facility) con sede ad Amsterdam. Attraverso questa piattaforma avviene la compravendita del gas tra i più grandi operatori e trader di settore, produttori e fornitori, che rispettivamente vendono e acquistano il gas metano. La sede del TTF è situata in Olanda, uno snodo centrale per il mercato europeo e strategico che consente il trasferimento del gas tra i Paesi più grandi come Francia, Germania, Norvegia, Italia e Gran Bretagna, come spiegano gli esperti di Selectra.

Il prezzo del gas è ovviamente strettamente legato alle condizioni economiche. Per esempio, a settembre 2020, mentre il mondo iniziava lentamente a riprendersi dopo la tragedia pandemica, il costo era di 13 euro per Mw/h. Poi, a mano a mano che il contesto economico ripartiva in modo convulso, con problemi sulle catene di fornitura e su quelle logistiche, il prezzo del gas ha iniziato a salire, seppur su livelli lontanissimi da quelli attuali. Ma da aprile a settembre 2021 il costo è triplicato, passando da 20 a 60 euro al Mw/h. A dicembre 2021, ben prima che la Russia aggredisse l’Ucraina, il costo era schizzato a oltre 110 euro. Poi la guerra ha peggiorato ulteriormente la situazione, anche perché le sanzioni che impongono lo stop al gas di Mosca hanno avuto un doppio effetto: penalizzare Putin, ma anche produrre una corsa al rialzo dei prezzi visto che nel 2021 l’Europa importava il 45% del suo fabbisogno di gas dalla Russia, cioè 380 milioni di metri cubi. 

Un altro nemico del prezzo del gas è la siccità. Il combustibile, infatti, viene trasportato anche tramite chiatte, ma l’abbassamento dei livelli idrici rende più complessa la circolazione delle imbarcazioni e antieconomico per le società. E l’acqua serve anche per le centrali nucleari, che ci sono in Francia, e per quelle a carbone che funzionano ancora in Germania e Italia. Infine, anche il caldo estremo di quest’estate ha aumentato i consumi e ridotto gli stoccaggi. Una sorta di tempesta perfetta che ora sta facendosi sentire. Gazprom dal canto suo parla di un prezzo che potrebbe tranquillamente superare i 300 euro per Mw/h, anche perché tutto dipenderà da che tipo di inverno ci attende: mite come quello del 2021? O rigidissimo? Anche il clima influirà pesantemente. 

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